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08 Lug2015

Sventola la bandiera sul truc.
Un altro modo di possedere

8 Luglio 2015. Written by Redazione_am. Posted in Staffette

di Filo Sottile

Il sole oscura la cima del Rocciamelone. Vista dalla collina morenica Rivoli-Avigliana.

Sul versante di Rivalta di Torino, la collina morenica di Rivoli-Avigliana è assiduamente frequentata. Ogni giorno la percorrono decine di podisti, ciclisti, escursionisti, amazzoni e cavalieri, amanti delle passeggiate nella natura. Tuttavia, l’assembramento umano che il 20 giugno scorso si è dato appuntamento all’imbocco dei due principali sentieri rivaltesi aveva dell’eccezionale. Che ci faceva lì un gruppone compatto e variegato di oltre un centinaio di persone dai 3 agli 80 anni?

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02 Lug2015

Orme, sentiero molotov.
Appunti su Le Antiche Vie di Robert Macfarlane

2 Luglio 2015. Written by Redazione_am. Posted in Libri

di Yamunin

 

Le antiche vie.Le antiche vie. Un elogio del camminare è un libro che offre molte piste per essere letto e percorso ed ammetto di essere in grande difficoltà a scrivere una “recensione”, talmente tante sono le vie da poter imboccare. Ne scelgo una e seguo le tracce, vediamo dove mi portano.

Orme

Riesco a misurare i miei limiti, a prenderne coscienza camminando per strada in città, in campagna, in  montagna. L’importante è camminare e lasciare che i pensieri sedimentino. Camminando elaboro i problemi o semplicemente li lascio alle spalle lungo la via, per poi ritrovarli ridimensionati e più agevoli da trasportare. «Si cammina per un’infinità di motivi» scrive Macfarlane citando a sua volta il poeta e camminatore Edward Thomas, morto in Francia durante la prima guerra mondiale..

Le antiche vie si apre su un panorama invernale, l’io narrante non riesce a concentrarsi sul lavoro, fuori nevica, così decide di andare a fare una passeggiata lungo la strada ricoperta di neve fresca. Metro dopo metro raggiunge il confine della città, oltre una siepe si apre un sentiero che si srotola fra i campi. Ci troviamo su un limite, insieme al narratore, sospesi a fine pagina. Il narratore è intirizzito, vorrebbe tornare a casa, noi potremmo chiudere qui il libro, e tornare alle faccende quotidiane.

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25 Giu2015

L’Alfabeto delle Orme.
Una colonna sonora per la viandanza

25 Giugno 2015. Written by Redazione_am. Posted in Musica

di Filo Sottile

La copertina dell'edizione italiana di The Footpath Way Più in basso quattro tracce del reading registrate dal vivo a Bolzano, nel 2014.

La copertina dell’edizione italiana di The Footpath Way. Più in basso quattro tracce del reading registrate dal vivo a Bolzano, nel 2014.

La Via del Sentiero (The Footpath way) è un antologia di e per camminatori. Uscì per la prima volta nel 1911, probabilmente curata da Hillaire Belloc. Si tratta di una mappa, uno stato dell’arte della viandanza nel mondo anglosassone. L’Alfabeto delle Orme è un reading musicato che all’interno di quella mappa, zeppa di vie, soste e ipotesi, traccia un itinerario possibile. Gli scritti de La Via del Sentiero, come shangai profusi su un tavolo, hanno diversi punti di incastro e sovrapposizione. Wu Ming 2 e Frida X ne reinventano il gioco: giungere da un capo a un altro camminando in equilibrio sui bastoncini.

Guardando le linee, le svolte, le intersezioni appare il profilo del viandante. Individuo completamente moderno, che si mette in cammino per liberarsi dal giogo sociale e, allo stesso tempo, muovendosi a piedi in luoghi remoti o appena fuori le rotte tracciate, cerca nuove chiavi di accesso per comprendere il mondo e gli esseri umani. L’avventura del viandante è sempre una quest story: cerca risposte a domande: chi sono? Esiste la grazia? Qual è il mio posto in mezzo agli altri?

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15 Giu2015

Via del Sale: un progetto di trekking e narrazione

15 Giugno 2015. Written by Redazione_am. Posted in Staffette

di Alberto “Abo” Di Monte

La Via del Sale.La “Via del Sale”, ma sarebbe più corretto parlare di “vie”, scomodando sin d’ora il plurale, è un intreccio di sentieri, strade e mulattiere, che i mercanti hanno percorso per secoli e secoli, carichi di sacchi del prezioso alimento. Al riparo dai pericoli dell’inquieto fondovalle, lontani da acquitrini invalicabili e brigantaggio, il commercio dell’ingrediente principe per la conservazione degli alimenti viaggiava lungo il tracciato dell’alta via che, dai porti di Genova e Recco, si spinge sino al pavese, al piacentino, al Piemonte.

La sicurezza della rotta aveva un costo. Prima d’intraprendere il viaggio lungo le creste e i crinali dell’appennino ligure, i mercanti erano tenuti al pagamento di una tassa di percorrenza alla casata di turno. Solo una volta raggiunta la pianura il sale veniva venduto, comprato, scambiato con pelli e cuoio, tessuti e prodotti locali. Così è stato fino ad un secolo fa.

Un metro sopra gli zoccoli e gli scarponi, assieme alle sacche ricolme di sale, viaggiavano culture, tradizioni, lingue… storie.

Da qui a poche settimane intraprenderò questo cammino laico di quattro giorni. Altri due viandanti s’incammineranno per le vie “secondarie” per condividerne l’esperienza in presa diretta con chi avrà voglia di accompagnarci anche solo per parole e immagini.

L’intreccio dei tre percorsi avverrà nel Parco naturale regionale dell’Antola, in quella che fu la zona d’azione di Bisagno (all’anagrafe Aldo Gastaldi) noto come il “primo partigiano”.

A cavallo tra storia ed escursionismo, sulla cresta che abbraccia le “terre alte”, giocheremo assieme la carta della rottura della coincidenza tra fine del percorso ed obbiettivo. E’ questa la marca stilistica che separa il viaggiatore dal turista e dal mercante, così come, in forma differente, dal pellegrino. Con un piccolo progetto di crowdfounding, ospitato dalla piattaforma “Produzioni dal basso”, sto provando a rendere tutto questo possibile e non oneroso, con l’obiettivo di restituire ai sostenitori (e più avanti a chiunque ne abbia il piacere) un arricchito diario di bordo che verrà pubblicato nei mesi a venire. Tra calzini e antipioggia, porto nello zaino (e nelle intenzioni) un esercizio ibrido di manualistica narrativa. E voi quanto ne sapete del (la via del) sale della terra?

Qui trovate qualche info in più sul progetto.

Buoni viaggi.

 

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11 Giu2015

#100anniaNordest
Recensione sul campo

11 Giugno 2015. Written by Redazione_am. Posted in Libri

di Lo.Fi.

Un libro... oppure un buon paio di occhiali (speciali)?

Un libro… oppure un buon paio di occhiali (speciali)?

L’avevamo già segnalato nelle vesti di reportage su Internazionale, ora – dal 4 giugno –  è diventato un libro.


Non è il primo libro a menzionare Alpinismo Molotov, primato che spetta a Diario di zona del nostro Yamunin, ma è il primo a spiegarlo con qualche riga (cfr. p. 211 – sezione “Un altro viaggio lungo e strano” ) e a citare esplicitamente il presente blog.

Non è una recensione facile questa, poiché il libro in questione è esso stesso una grande recensione del Nordest, o perlomeno di quell’Ulisse cialtronesco che rigurgita nel presente dalle sue bocche più ignoranti, come una sinfonia cacofonica composta dalle voci di chi tenta di fuggire da identità imposte per finirne in altre ancora più plumbee, alla stregua di un bad trip collettivo. Una sindrome comune alle terre contese, dove i più subdoli e disparati interessi in campo mettono in mano megafoni agli ebeti più allucinati, incuranti dei disturbi psicotici di massa che ingenerano grazie all’humus creato da un secolo di tossine e folies à plusieurs sedimentate. L’epicentro, o l’agente patogeno primario, di questo sisma/epidemia Wu Ming 1 lo individua nella guera granda. Ogni neoplasia identitaria del Nordest fa infatti perno, per un verso o per l’altro (e non sempre consciamente), su quel trauma primario, un evento che ha trasformato irrimediabilmente quelle terre e il loro clima estinguendo per sempre l’ecosistema sociale precedente come un meteorite con i dinosauri. Oggi, apprendisti stregoni sia istituzionali che dilettanteschi cercano di riportare in vita quei fossili.

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05 Giu2015

Perfetti cercatori di alberi e alberisti molotov. Appunti

5 Giugno 2015. Written by Redazione_am. Posted in Rizomi / Esplorazioni

di Filo Sottile

Gli Ent. Particolare del murales di Blu sulle mura del XM24, a Bologna.

Gli Ent. Particolare del murales di Blu sulle mura del XM24, a Bologna.

Ma quello che cos’è?

«Peccato, mi dico, peccato non saper riconoscere tutti gli alberi, riconoscere le foglie e i tronchi. Sì, qualcosa riconosco ma non tutto». Sono parole di Yamunin, estrapolate dal suo récit d’ascension al Musinè. Sono parole sue, ma potrebbero essere mie. Nei boschi, in montagna, in città, nei parchi, nelle residenze private, innumerevoli volte mi è capitato di chiedermi: e questo che albero è?

Più cose conosci, più scopri d’essere ignorante e più cose vuoi conoscere. A novembre ho iniziato un corso di frutticoltura, l’esperienza mi ha entusiasmato e da allora la percezione dello spazio intorno a me è radicalmente cambiata. Non pago di quanto appreso al corso, mi sono procurato tre diversi manuali per identificare gli alberi e ormai esco di casa solo se ne ho almeno uno nello zaino.

Negli ultimi mesi ho scoperto che le magnolie non sprofondano sotto terra quando sfioriscono. Continuo a vederle, giuro. E nel giardinetto pubblico davanti casa non ci sono più “alberi”, ma aceri americani (acer negundo), carpini bianchi, platani, laurocerasi, ginepri sabini, tigli nostrali. Ho scoperto che uno dei sentieri che percorro più spesso, attraversa un bosco dove si alternano gaggìe (robinia pseudoacacia), castagni, ciliegi, farnie, roverelle, salici bianchi, noccioli, sambuchi. Credo anche, ma non sono ancora sicuro, di aver identificato alcuni esemplari di fusaggine (euonymus europaeus) e faccio la posta ai fiori per averne conferma.

Questa nuova passione arborea si è fatta il suo cantuccio in mezzo ad altre più antiche, narrazione e viaggi a piedi in particolare, che l’hanno influenzata fino al punto da far germogliare un’idea: l’alberismo molotov. Nei giorni in cui riflettevo su una deriva vegetale dell’alpinismo molotov, ho letto il Manuale del perfetto cercatore d’alberi di Tiziano Fratus (Kowalski, Milano 2013), una lettura che a fasi alterne mi ha entusiasmato e mi ha lasciato perplesso. Qui di seguito ho raccolto, inestricabilmente intrecciati, appunti e riflessioni sui perfetti cercatori di alberi e gli alberisti molotov.

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