Nella lingua dei nativi Denali significa “quello alto”, perché il Denali – conosciuto fino al 31 agosto scorso come McKinley – è con la sua quota di 6.190 m s.l.m. la montagna più alta dell’America Settentrionale. Il ripristino del nome Denali da parte del presidente statunitense Obama ha avuto molta risonanza. In Italia, ma non solo, questa montagna è conosciuta e legata alla spedizione del 1961 dei Ragni della Grignetta guidata da Riccardo Cassin, che raggiunse la vetta dalla parete sud. Gigi Alippi fece parte di quella spedizione, per Alpinismo Molotov Alberto “Abo” Di Monte ha chiesto a lui un commento sul ripristino del nome Denali, commento che si conclude con un ricordo della storica spedizione.

Luigi Airoldi, Jack Canali e Gigi Alippi sul McKinley/Denali nel 1961 con la spedizione guidata da Riccardo Cassin.
Io penso che il ripristino originale del McKinley in Denali sia molto giusto, perché noi molte volte tendiamo a cambiare l’originalità della nomenclatura delle montagne, ma prima di noi sono passate altre genti, soprattutto i locali, i quali hanno dato un nome alle varie montagne. Quindi io sono molto contento che si sia tornati all’originalità. Vorrei fare un esempio, sulle montagne del Perù e più in generale del Sud-America altre cime hanno visto ripristinato il nome originario e io ne sono molto contento, perché circa duemila anni fa gli indios hanno dato i nomi ai vari sentieri, esplorato e vissuto in quei territori – e io immagino la fatica con i mezzi d’allora – e hanno dato quei nomi. In Perù le nostre spedizioni hanno cambiato il nome originale di alcune montagne, per quelle che erano vergini e non avevano nessun nome posso anche accettare che si possa dare un nome a ricordo e a riconoscenza della spedizione a cui tu appartenevi, però cambiare il nome originale mi sembra assurdo e illogico. Un altro esempio, proprio sotto al naso, qui in Grignetta, delle torri che a un certo punto hanno cambiato nome e a me è dispiaciuto.
Io ricordo che a un certo punto McKinley è entrato nell’orecchio di tutto il mondo, ma dietro c’era questo nome, Denali, che secondo me era più importante. Noi nel 1961 abbiamo salito il McKinley e nella storia attuale è rimasto McKinley: nei nostri ricordi, nei filmati e nei testi che sono stati scritti a proposito della conquista di questa grande parete è rimasto McKinley. Forse anche per una ragione fonica, il nome McKinley era entrato nella mente e anche come storia si era sempre sentito McKinley… ma io trovo giusto che il presidente Obama abbia ripristinato il nome originale.
I ricordi non si sono mai assopiti, perché siamo sempre stati convinti d’aver portato a termine una grossa impresa, naturalmente con i mezzi che avevamo allora, senza telefono, sei uomini proiettati sulla montagna dove per tornare nella cosiddetta civiltà bisognava camminare almeno per un mese, quindi era impossibile il rientro in caso di necessità. Ma la cosa più importante è stata questa conquista, con i drammi che sono successi, e la fatica, la preoccupazione e naturalmente io personalmente sono molto orgoglioso di aver vissuto questa prima esperienza che ero un ragazzotto. E sovente alle volte in cui si proietta il film di quella spedizione, provo sempre una grande emozione, perché raggruppa quel che è successo nel 1961 su questa grande parete che non per niente fa parte della storia dell’alpinismo mondiale.
robgast69
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In questo articolo
http://www.euronomade.info/?p=5718
di Jadel Andreetto c’è una parte molto interessante sul cambio dei nomi in Sudtirolo/Alto Adige (visto che siamo su un blog di montagna, in particolare cita il Rosengarten diventato Catinaccio).
Anche nelle alpi occidentali, che conosco meglio, molti nomi sono stati cambiati, in gran parte per questioni linguistiche. Nelle zone occitane questo a portato addirittura ad una doppia rinomina, per esempio il comune di Exilles si chiamava Issya (spero di non sbagliare grafia) in lingua d’oc, diventato Exilles sotto il regno di Francia, poi Esille sotto il fascismo, poi tornato Exilles. In generale i nomi fascisti hanno avuto vita breve, anche perchè spesso cacofonici, ma altri cambi di nome sono più peristenti. Per restare nello stesso comune la montagna conosciuta come Punta Sommelier si chiamava Rognosa di Galambra fino al 1871. E’ interessante lo stralcio riportato su wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Punta_Sommeiller) con cui Martino Baretti (http://www.treccani.it/enciclopedia/martino-baretti_%28Dizionario-Biografico%29/) spiega la decisione di cambiarne il nome
“In val di Susa si conoscono tre Rognose […] la Rognosa di Galambra che fa da nodo tra i valloni di Rochemolles, Galambra (Dora Riparia) e d’Ambin (Arc) cui, per chiarezza, cangiai nome nel 1871, battezzandola Punta Sommeiller”
così, per decisione di un singolo si tira una riga su una un nome che era stato elaborato da una comunnità nell’arco di chissà quanto tempo. In questo campo di decisioni come quella di Obama ne servirebbero parecchie, sperando che non siano già troppo in ritardo, quando ormai molti dei significati legati al nome originario sono andati persi
fabiopanicco
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nota buffa: “Cer Veij” in Val Sangone, Alpi Occidentali (dovrebbe stare a significare “borgo vecchio”) è stato fascistrasformato in “Cervelli”. E’ ufficialmente tale tutt’ora – sigh (https://goo.gl/maps/3aW5YhSS8K72)
[ho inoltrato quest* rizoma/esplorazione ad una rinomata ricercatrice in toponomastica dell’UniTo, sperando che non mi smentisca, ma spt sperando abbia da offrire qualche considerazione e qualche consiglio]