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17 Lug2018

Escursioni, incontri e convivialità: Campeggio nazionale #Ape e Festival #AltaFelicità

17 Luglio 2018. Written by Redazione_am. Posted in Staffette

Nel calendario del mese di luglio, come negli ultimi anni, ci sono un paio di appuntamenti a cui siamo legati: il campeggio nazionale dell’Associazione proletari escursionisti (APE), che quest’anno si svolgerà dal 19 al 22 luglio a Campotosto (AQ), e il Festival Alta Felicità, imprescindibile appuntamento del movimento No Tav della Valsusa, che quest’anno si terrà dal 26 al 29 luglio, come sempre, a Venaus.

Il campeggio apeino è un’occasione per escursioni in buona compagnia, socialità e confronto. Manca poco oramai al centenario dell’Ape e per i nostri compagni di scarpinate, il cui alveare è in continua crescita, il campeggio nazionale si sta definendo come un momento di rilancio annuale delle attività del sodalizio. In questo 2018 l’#AppenninismoMolotov va per la maggiore, auguriamo ai compagni di scarpinate dell’Ape un campeggio nazionale proficuo e ricco di soddisfazioni.
Tutte le informazioni per partecipare le trovate qui.

Il Festival Alta Felicità ospiterà invece, tra i moltissimi eventi in programma, musicali e non, anche pezzi importanti della nostra banda disparata, oltre alla presenza diffusa della Wu Ming Foundation (qui nel dettaglio) di cui Alpinismo Molotov è una componente, una piccola ruota dentata dell’ingranaggio.
A Venaus troverete Wu Ming 1 che con la crew di Italian Limes (qui la nostra intervista sul progetto) bisserà l’incontro tenutosi a Diverso il suo rilievo, con l’aggiunta di Bruno Arpaia, in un confronto a tre attorno alla domanda «come raccontare il cambiamento climatico?».

Davide Gastaldo, Filo Sottile e Mariano Tomatis porteranno a Venaus l’operazione Il codice dell’oro, così come a Diverso il suo rilievo in una versione on the footpath. Sarà l’occasione per illuminare l’ennesima facciata di questo libro che, strada facendo, è in continua mutazione e che questo giro torna a casa sua, alle pendici del Roc Maol.
Come di consueto, nel fitto programma del Festival Alta Felicità troverete anche le escursioni, che potete visionare a questa pagina del sito ufficiale del festival.

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10 Lug2018

Le dimensioni non contano… il nazionalismo tossico in Adamello rimane

10 Luglio 2018. Written by Redazione_am. Posted in Rizomi / Esplorazioni

Si sono svolte nel fine settimana appena passato le iniziative «Adamello – Vetta Sacra alla Patria», in questo post avevamo raccontato l’evoluzione del progetto dal dicembre 2016 fino a gennaio 2018. Ci pare doveroso un aggiornamento e proporre alcune riflessioni a caldo, anche perché se già all’inizio di quest’anno il progetto era stato ampiamente ridimensionato per ricomporre il vario Comitato promotore dopo le proteste e le polemiche sul forte impatto ambientale che avrebbe avuto la realizzazione del progetto iniziale, l’effettivo svolgimento delle celebrazioni si è caratterizzato per un ulteriore ridimensionamento degli sfarzi annunciati per questa cerimonia e il tutto si è svolto in tono minore.

Volevano un bandierone da un chilometro, hanno (mal) steso un tricolore di 50 metri per 9 appena sotto la vetta (versante sud); volevano il Presidente della Repubblica, hanno avuto un assessore regionale; volevano le Frecce tricolori, hanno avuto il sorvolo di tre Tornado militari decollati dall’aeroporto militare di Ghedi; puntavano a un evento che avesse un respiro nazionale, ma anche la copertura dei media è rimasta largamente ancorata alla dimensione locale.

Scarponi di un alpino liberati dal ghiacciaio in Adamello.

Quella che invece risulta confermata, nonostante gli sforzi degli organizzatori di ammantare l’iniziativa di spirito di fratellanza tra i popoli che durante la Grande guerra si fronteggiarono lungo il fronte adamellino, è la narrazione degli eventi bellici, plasmati a uso e consumo del presente, dove gli “eroi” di un secolo fa – e quelli ricordati, senza mai nome e cognome, sono sempre eroi, anche se a guerreggiare ci erano finiti obtorto collo, portati in trincea con la forza coercitiva dello stato – sono arruolati oggi per rafforzare una rappresentazione della storia d’Italia priva di punti di rottura e di conflittualità. Non è un caso che il nocciolo duro del comitato promotore sia composto da militari, in servizio o a riposo: l’Esercito italiano si è sempre dimostrato solerte nell’autoassolvere le proprie gerarchie da ogni responsabilità (per le migliaia di uomini mandate al macello per la conquista del nulla, come per le decimazioni ai danni degli insubordinati) e nell’autorappresentarsi come elemento di continuità statuale resistente a ogni rottura della storia.

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27 Giu2018

Croci sulla Grignetta… anche uncinate. Sul CAI Ballabio e i neonazisti

27 Giugno 2018. Written by Redazione_am. Posted in Senza categoria

Dei Lupi delle Vette, gruppo facente parte del network neonazista di Lealtà e Azione, aveva parlato recentemente Giap a proposito di questa vicenda, che li aveva visti riuscire, in un colpo solo, in una duplice maldestra impresa: travisare la storia di Felice Benuzzi e far passare la salita alla Punta Lenana (poco più che un’escursione) sul monte Kenya per un’impresa alpinistica di livello, con tanto di visita all’ambasciatore italiano e copertura sui quotidiani nazionali.

La vicenda, presto smascherata, era poi era rientrata nelle giuste proporzioni ma alla fine di ottobre, ecco il gruppo lanciarsi in un’altra meritoria opera: la croce della Grignetta “giace divelta nella polvere”, per usare le loro stesse parole, probabilmente a causa di un atto vandalico. Dopo qualche settimana, decidono quindi che è tempo di passare all’azione (in nomine omen del resto) e di salire in vetta per ripristinarla : “Non potevamo più stare a guardare.” Scrivono nell’album fotografico che pubblicano su Facebook “Un simbolo millenario di tradizione e civiltà non merita di giacere divelto nella polvere. Un simbolo da sempre caro a molti alpinisti e non, che nelle loro salite, dalle vie più facili a quelle più ardite, si sono sentiti protetti nei momenti di difficoltà per poi emozionarsi una volta raggiunta la cima con quella sensazione che solo chi vede una croce dopo tanta fatica conosce. Abbiamo saputo che è in arrivo una nuova croce: ne siamo felici e ribadiamo la nostra disponibilità per le necessità che la nuova posa richiederà. (…)”

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07 Giu2018

#DiversoRilievo2018: una festa cosmica

7 Giugno 2018. Written by Redazione_am. Posted in Diverso il suo rilievo

La nostra festa “cosmica” si è chiusa già da qualche giorno. Non ci giriamo attorno: la seconda edizione di Diverso il suo rilievo è stata un pieno successo, un risultato non scontato dopo la già riuscitissima “festa col botto” al VisRabbia di Avigliana dello scorso anno.
Siamo felici di aver organizzato questa seconda edizione della festa sull’altipiano di Macereto, al centro del “cratere” del sisma che a partire dal 2016 fa tremare la terra negli Appennini centrali: ci ha dato la possibilità di incontrare uomini e donne che non si sono fatte piegare, che quotidianamente contrastano la «strategia dell’abbandono». È grazie a loro che possiamo parlare di successo, siamo grati a Marco Scolastici dell’Azienda agricola “Scolastici”, a chi ha preparato i pasti, a chi ci ha accompagnato lungo i sentieri dei Sibillini, a Terre in moto Marche, ai compagni e alle compagne del CSA Sisma. A loro, un enorme e sincero grazie.

Questo senso di felicità, come spesso succede quando la tensione si allenta, ha rallentato i nostri riflessi; alla felicità si confonde la malinconia, mancano le parole o meglio – poiché troppe se ne sono accumulate durante i tre giorni – si fatica a trovare quelle giuste per raccontare.
Una sensazione simile a quella che si vive durante la discesa dopo essere saliti in quota, aver raggiunto una vetta: ci si accompagna con la consapevolezza che si sta rientrando alla quotidianità, con i suoi abbruttenti tempi routinari.

Diverso il suo rilievo si è nuovamente mostrato come un “campo di forza” in grado di attirare corpi coscienti e solidali: questi tre giorni di vita in comune – camminare, parlare, ascoltare, mangiare, ballare, dormire insieme – hanno opposto resistenza alle condizione contemporanea di isolamento, hanno sabotato la divaricazione tra linguaggio e corpi. In breve, hanno trasmesso a tutte e tutti i partecipanti il calore della condivisione, ravvivato le basi della solidarietà.

Anche per queste ragioni, l’unico modo di narrare queste tre giornate è in forma corale: invitiamo chi è stato con noi alla festa a raccontarci il proprio “diverso rilievo” in festa, inviandoci via e-mail un’immagine, un episodio o un aneddoto, quello che ognuno sente come un tassello importante di questa esperienza collettiva.

Un secondo giro di dovuti ringraziamenti per gli ospiti che hanno portato il loro “diverso rilievo”, che fosse in un dibattito, una performance, un racconto durante le escursioni a “passo oratorio”. Un grazie alla Wu Ming Foundation, la grande casa comune. A tutti e tutte le partecipanti, ai nostri “compagni di scarpinate” dello sciame apeino: è stato quel che è stato per i passi e i discorsi condivisi.

Il blues del rientro alla quotidianità passerà presto, i tempi bui che viviamo spingono ad incupirsi, ma la luce stellare che nella notte ha vegliato su Diverso il suo rilievo ci guiderà. L’energia positiva accumulata, che è a lento rilascio, servirà per continuare il nostro cammino, sempre avanti «cercando libertà tra rupe e rupe».

Ad accompagnarci poche ma solide certezze: «si parte e si torna insieme», non solo in montagna, perché «o ci si salva tutti e tutte, o non si salva nessuno».

 

Ringraziamo il Collettivo fotografi del CSA Sisma (Davide Spaccasassi, Michele Massetani e Simone Romiti) e Alberto “Abo” Di Monte per le fotografie presenti nel post.

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29 Mag2018

I confini della patria nella lunga estate calda. Intervista a Italian Limes in vista di Diverso il suo rilievo 2018

29 Maggio 2018. Written by Redazione_am. Posted in Diverso il suo rilievo, Rizomi / Esplorazioni

Italian Limes sarà ospite della nostra festa, Diverso il suo rilievo 2018 (hey, manca pochissimo!). Chi sta dietro e porta avanti il progetto – Marco Ferrari, Elisa Pasqual, Andrea Bagnato – interverrà durante la discussione intitolata Il clima è cambiato che si terrà sabato 2 giugno alle ore 18,00, una tavola rotonda a cui parteciperanno anche Wu Ming 1 e Matteo Meschiari. Questa intervista – realizzata il 19 aprile scorso – ha lo scopo principale di presentare il progetto a chi segue il nostro blog. Per Italian Limes ha risposto alle nostre domande Marco.

AM: Iniziamo dal grado zero: di cosa si occupa il progetto Italian Limes e come è nato?

IL: Abbiamo iniziato a lavorarci nel 2014 perché siamo stati invitati a proporre un tema di ricerca e un’installazione per la Biennale di Architettura di Venezia. L’intento dei curatori (Rem Koolhaas e Ippolito Pestellini Laparelli per la sezione “Monditalia”, all’interno della quale eravamo ospitati) era quello di esplorare il territorio italiano attraverso una serie di progetti, ognuno dei quali doveva essere incentrato su un luogo e un tema particolari. Ci è sembrato da subito interessante guardare al confine italiano come una sorta di “falso luogo”, un dispositivo attraverso il quale indagare le relazioni fra geopolitica, cartografia e rappresentazione del territorio. Quindi abbiamo deciso di guardare non tanto al confine mediterraneo – all’epoca già ampiamente al centro della cronaca e del dibattito politico – ma a quello settentrionale, alpino: un confine in apparenza “pacificato”, smaterializzato dall’istituzione degli Accordi di Schengen.

AM: Tra l’altro ultimamente, ancora nelle ultime settimane, tutta questa polemica che probabilmente si basa anche su interpretazioni parziali sul confine marittimo fra la Francia e l’Italia è tornata alla ribalta…

IL: Sì, anche su questo confine ci sono molte questioni irrisolte, da questa che hai appena citato tu, a quella più nota del Monte Bianco, che ciclicamente torna sulle pagine dei giornali. A noi, però, interessava mettere in discussione la distinzione fra un confine “interno” (come appunto viene definito quello che separa l’Italia dalle altre nazioni europee) ed uno “esterno”, che delimita lo spazio Schengen a meridione. Ci interessava, in particolare, indagare la scomparsa della manifestazione fisica del confine terrestre a seguito dell’apertura delle frontiere europee di metà anni ’90 – un confine, però, che rimane chiaramente indicato sulla carta. Cos’è un confine, da un punto di vista sia fisico che legislativo? Come lo si riconosce quando lo si attraversa? Esistono delle differenze fra confini naturali e artificiali? Non da ultimo, volevamo guardare alle Alpi come a un caso studio unico nel suo genere: pur essendo un grande parco nel tessuto di un’enorme città policentrica – quale è oggi l’Europa – è ancora un territorio formalmente diviso fra otto nazioni diverse.

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23 Mag2018

Diverso il suo rilievo 2018: le escursioni a “passo oratorio”

23 Maggio 2018. Written by Redazione_am. Posted in Diverso il suo rilievo

In cammino! (Diverso il suo rilievo 2017, Avigliana)

Le escursioni a “passo oratorio” sono la trave portante della nostra festa, il momento in cui procedendo insieme lungo un sentiero si condividono fatica e sudore, ma soprattutto parole e discorsi. In questo post presentiamo le escursioni a cui potrà prender parte chi parteciperà a Diverso il suo rilievo 2018, ci sono proposte per tutte le gambe, da quelle più allenate a quelle meno toniche. A battere il ritmo del “passo oratorio”, in cinque escursioni su sei, le storie dei “partigiani d’Oltremare“, con Matteo Petracci e Wu Ming 2, quelle di Matilde Dell’Oro Hermil decostruite e riassemblate da Davide Gastaldo, Filo Sottile e Mariano Tomatis, gli “esercizi a passo selvatico” di Matteo Meschiari. Per ogni escursione, a seguire, trovate indicato quale sarà il racconto che accompagnerà il cammino.

Altre tre precisazioni prima di lasciarvi alle proposte di itinerario: le escursioni sono autogestite e senza guida; non è necessario prenotarsi per partecipare alle escursioni (rinnoviamo invece l’invito a segnalarci via e-mail la partecipazione alla festa);  per ognuna delle escursioni la partenza e il rientro avverrà senza trasferimenti, si partirà direttamente a piedi e così si rientrerà al “campo base”, l’Azienda Agricola “Scolastici”: dimentichiamoci i motori e le loro puzzolenti esalazioni!

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