Di piccoli e grandi comprensori turistici, del vuoto di autorevolezza dell’ambientalismo, di consenso e di conformismo.
Simonetta: L’Alpe Devero (Lepontine, Parco Naturale) è un luogo che fino a ora ha vissuto di poco sci da discesa, tanto scialpinismo, tante ciaspole, tanto escursionismo (in tutte le stagioni). Oggi è minacciato – indovina un po’ – dalla costruzione di un comprensorio che lo andrebbe a unire alla vicina località di San Domenico. In questo articolo leggete tutta la vicenda, se vi va.
La mia domanda è questa: ma se tutta la gente del territorio è a favore di questa cosa, al netto del fatto che ognuno ha il diritto di dire la propria e il territorio non è solo di chi ci vive, ha senso farlo? ha senso da parte di associazioni ambientaliste, CAI e quanti altri lottare contro qualcosa che tutti vogliono? Qui è una TAV (si fa per dire) al contrario. Io se lo fanno non ci metto più piede a Devero, ma mi sto deprimendo a parlare con la gente. Voi che ne pensate?
WM1: Eh, anche tutti i comuni dell’Appennino toscoemiliano erano a favore del TAV Bologna-Firenze, e se parlavi con molta gente ti dicevano che andava bene, poi quando per colpa dei lavori sono rimasti senz’acqua hanno visto le cose da un’altra prospettiva… Solo che quel che era accaduto era già stato previsto da chi criticava l’opera.
Non è vero “consenso” se non è informato. È conformismo, che è diverso.