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26 Apr2018

«Nessun uomo è un’isola ma ogni persona è una montagna». Intervista a Slavina

26 Aprile 2018. Written by Redazione_am. Posted in Diverso il suo rilievo, Narrazioni

Durante la nostra festa, Diverso il suo rilievo 2018, nella giornata di venerdì 1 giugno è in programma un monologo inedito di Slavina (inizialmente previsto per sabato 2, è stato spostato a venerdì per ragioni organizzative), attivista postporno originaria di Pretare, paese ai piedi del monte Vettore. Preparato in collaborazione con Flaccidia, il monologo s’intitola Ode alle zampe di capra. Una rilettura pornofemminista della leggenda delle fate di Pretare (poi vedete voi se lasciare o meno il porno).

In attesa di poter assistere alla performance, abbiamo rivolto alcune domande a Slavina, cercando di indagare il suo rapporto e quello del suo lavoro con la montagna.

Buona lettura.

 

AM: Nei tuoi lavori non ci sono collegamenti evidenti con la montagna. Come mai hai scelto la festa di alpinismo molotov per presentare il nuovo spettacolo che stai scrivendo? Cosa puoi anticiparcene?

Slavina: Sono cresciuta in mezzo ai Sibillini. Uno dei miei nonni era originario di Pretare, una frazione di Arquata del Tronto (comune devastato dal terremoto del 2016) e ho passato lì tutte le estati dei primi anni della mia vita. La sagoma del monte Vettore come appariva da quel versante la potrei disegnare a memoria.
Io durante l’anno abitavo in un quartiere della periferia di Roma, ero una bambina di città e per me la montagna ha sempre significato non solo il contatto con la natura ma soprattutto la libertà di movimento. Essendo l’ambiente dei Sibillini il primo spazio in cui nella vita mi sono sentita libera ci tornavo sempre volentieri.
Poi 13 anni fa sono emigrata a Barcellona e pur tornando spesso in Italia il legame con quello che per me era un luogo vivo di memorie si è decisamente allentato. Poi il sisma ha distrutto la casa di famiglia e la relazione si è spezzata in maniera molto violenta. Mi era rimasta solo una ferita…
Allora quando ho saputo che la festa di Alpinismo Molotov si sarebbe tenuta sui Sibillini ho pensato che sarebbe stato bello tornare “a casa” potendo condividere con delle creature simili una storia che volevo raccontare da tanto tempo.
Perché il monologo che presenterò alla festa non è parte di nessuno spettacolo, almeno non ancora, ma è un esperimento di storytelling illustrato che sto preparando in collaborazione con Flaccidia [qui il suo blog], artista grafica originaria di Macerata con cui avevo voglia di lavorare da anni. Ed è bello e non casuale forse che dopo esserci cercate nel mondo riusciamo a ritrovarci alle radici, per raccontare una storia di donne libere delle/sulle montagne.

Slavina diciottenne a Pretare.

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23 Apr2018

Defascistizzare ogni rilievo terrestre, calpestare ogni confine. Sui fatti di Briançon

23 Aprile 2018. Written by Redazione_am. Posted in Staffette

Da tempo segnaliamo, finora poco ascoltati, un crescente attivismo di fascisti e neonazisti in montagna e il ritorno di una retorica “alpinazi” che vede nelle catene montuose barriere che preservino le disuguaglianza tra gli esseri umani, anziché luoghi dove salire insieme e incontrarsi, luoghi dove ribadire la presa del potere anziché luoghi di resistenza.
Dal canto nostro, abbiamo in odio le catene e la riproposizione di quelle retoriche che un secolo fa fecero delle Alpi un sanguinoso fronte di battaglia, dove si opponevano bandiere differenti rappresentanti il medesimo nazionalismo. Non a caso, in tanti, troppi, a partire dal 2015, paiono intenti a celebrare il centenario della Grande guerra più che a ricordarne l’assurdità e l’orrore.

I muri e le barriere, che in questi ultimi anni abbiamo visto ergere e fortificare a diverse latitudini, ripropongono e prevedono l’impiego di tutti gli arnesi retorici del nazionalismo: monti come muri figurati – da espugnare per conquistare e sottomettere chi vive sul declivio opposto o da difendere come quote e confini –, monti come «sacri e immutabili confini». Sono anni, questi che viviamo, segnati da un brutto fiorire di immaginari stonati che riguardano le montagne e la loro rappresentazione: drappi tricolori in Adamello, montagne ridotte ad altari alla patria, rievocazioni di battaglie ed eroismi arditi.

Non c’è da stupirsi allora se lugubri personaggi neri, novelli Muscadins, inneggiano a barriere, scimmiottano prese di potere, recintano luoghi. Sanno bene che la messa in scena troverà un pubblico tra la nutrita armata di sonnambuli che l’apprezzerà. Perché la retorica sporca di nazionalismo di cui poco sopra rappresenta una perfetto ambiente di cultura per gli “alpinazi”: il monolite ideale davanti a cui genuflettersi per i camerati è quello, ci si mimetizzano bene, ci si trovano a casa.

Per noi la montagna è altro, è innanzitutto luogo di memoria e di resistenza, di incontro e confronto. È solidarietà.

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20 Apr2018

Un luogo è un campo di forze che confliggono.
Sul perché del #DiversoRilievo2018 nelle Marche

20 Aprile 2018. Written by Redazione_am. Posted in Diverso il suo rilievo

Nel post Diverso il suo rilievo 2018: pronti, si parte! abbiamo indicato brevemente quali sono le ragioni che ci hanno fatto decidere – subito dopo il successo della prima festa nazionale di Alpinismo Molotov – dove si sarebbe tenuta l’edizione 2018 della nostra festa. Innanzitutto, sugli Appennini, perché siamo convinti – come abbiamo già scritto molte volte – che se la voce della montagna in generale è presa in ostaggio dalla narrazione che proviene dai “centri” e dalla “pianura”, questo è ancor più vero per la seconda catena montuosa italiana, che spesso deve subire la visibilità delle più blasonate Alpi.

Andando via via restringendo la localizzazione, la scelta doveva ricadere sugli Appennini centrali, lì dove a partire dall’agosto 2016 si sono susseguite scosse di terremoto che hanno devastato il territorio, con pesantissime ripercussioni sociali per gli abitanti di quelle aree. È un tema a cui abbiamo cercato di dare spazio sul blog, in primo luogo offrendoci come amplificatore di “notizie di prima mano” provenienti dal centro del cratere, ossia dei racconti di chi in loco ha immediatamente iniziato a costituire una rete autonoma di resistenza e opposizione sociale all’infinita gestione emergenziale, denunciando la «strategia dell’abbandono».

Va ribadito che contribuire a dare forza ai messaggi di resistenza provenienti dal cratere rimane tuttora fondamentale, sia perché fuori dai canali d’informazione indipendenti si sono alternate – e continuano ad alternarsi – fasi di silenzio a fasi di sensazionalismo spinto, con la conseguenza che ogni segnale che proviene dal cratere rischia di perdersi nel rumore generato, sia perché riteniamo che sia una forma di ingiustizia subita – e insopportabile – la sostituzione della voce di chi è coinvolto direttamente nel dramma della disastrosa gestione del post-terremoto con quella terza e fredda della narrazione giornalistica mainstream.

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11 Apr2018

Picchi di frequenza si ferma (per ora) a 100.

11 Aprile 2018. Written by Redazione_am. Posted in Diverso il suo rilievo

Per chi ama la montagna ed è sempre in cerca di parole che la raccontino in maniera inconsueta e che forzino gli schemi fissi in cui la sua narrazione è spesso tenuta prigioniera, l’ascolto della trasmissione radiofonica Picchi di frequenza negli ultimi anni è diventato un appuntamento fisso. Messa in onda ogni venerdì sera a partire dal settembre 2015 sulle frequenze di Radio Onda d’Urto, la trasmissione si può ascoltare anche in podcast (e riascoltare, a partire dalla puntata numero 1). Settimana dopo settimana Picchi di frequenza è arrivata ora alla puntata 98, letteralmente a due passi dal centesimo appuntamento.

Nella puntata di questa settimana potete sentire l’intervista a Simonetta, che racconta quello che sarà Diverso il suo rilievo 2018, la nostra festa che quest’anno si svolgerà sui Monti Sibillini.

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06 Apr2018

Diverso il suo rilievo 2018, locandina e programma

6 Aprile 2018. Written by Redazione_am. Posted in Diverso il suo rilievo


Con la campagna di crowdfunding ci avete rapidamente portato in quota, per la velocità ci ha preso un leggero senso di vertigine, l’obiettivo è oramai prossimo e la prima cosa da scrivere oggi è un ringraziamento a chi ha deciso di sostenerci con slancio. L’obiettivo del crowdfunding, lo ricordiamo, è un obiettivo minimo, questo per dire che potrete continuare a contribuire fino alla data del 6 maggio.

Nel contempo abbiamo stretto le ultime viti al programma e abbiamo domato il caos creativo che ha accompagnato la definizione della locandina della nostra seconda festa nazionale, Diverso il suo rilievo 2018. Ora ci siamo.

Oltre a confermare il settenario preso a prestito dal geografo e comunardo Élisée Reclus, che diviene così il nome della nostra festa annuale, anche la struttura del programma della tre giorni ricalca quello dello scorso anno.

Le novità sono il luogo che ci ospiterà – l’Azienda Agricola “Scolastici” a Casette di Macereto, sui Monti Sibillini – e i temi dei momenti di dibattito principali durante la festa: terremoti e cambiamento climatico.

Innanzitutto i terremoti, con declinazione al plurale perché è sempre importante allargare la visuale. Non poteva essere diversamente dato che sul blog abbiamo ripetuto più volte l’importanza di raccogliere e divulgare “notizie di prima mano” dal cratere del Centro Italia; mettere a confronto quanto successo lì negli ultimi anni con altri eventi sismici – distanti geograficamente o temporalmente – crediamo possa essere un valore aggiunto che potrà essere utile a chi resiste nel cratere.

Altro tema, mai sufficientemente dibattuto, sarà il cambiamento climatico, le sue conseguenze politiche e sociali sulla contemporaneità e sul prossimo futuro. Come si può intuire dagli ospiti chiamati al tavolo per discuterne, l’intenzione è quella di offrire uno sguardo obliquo sul tema, che sviluppi e indaghi la relazione tra geografia e politica.

Ci sarà spazio anche per i “partigiani d’Oltremare”, il rapporto tra montagna e fantastoria, gli esercizi a passo selvatico. Tutte queste storie batteranno il tempo del passo oratorio durante le giornate, quando saremo compagn* di scarpinate.

Per le serate di venerdì e sabato, dopo le cene che saranno offerte a prezzi popolari, parole e musica.

Prossimamente seguiranno la presentazioni delle escursioni che verranno proposte e indicazione più precise sulla logistica per chi parteciperà alla festa.

Ora, ecco a voi locandina e programma.

 PROGRAMMA

Venerdì 1 giugno

Ore 17,00
Apertura della festa

Ore 18,00
Cosa sa di terremoti chi sa solo di terremoti?
Igor Londero + Simone Vecchioni + Michele Serafini

Ore 20,00
Cena

Ore 21,30
Ode alle zampe di capra. Una rilettura pornofemminista della leggenda delle fate di Pretare
Slavina (co-autrice Flaccidia)
Lu Trainanà, tradizioni d’Appennino. Musiche popolari dell’Appennino centrale.

Sabato 2 giugno

Ore 9,00
Escursioni – Tre itinerari a scelta

Ore 18,00
Il clima è cambiato
Italian Limes (Marco Ferrari e Elisa Pasqual, Andrea Bagnato) + Matteo Meschiari + Wu Ming 1

Ore 20,00
Cena

Ore 21,30
Cinque volte Turi Vaccaro + Un viaggio che non promettiamo breve
Wu Ming 1 + Luca Casarotti + Bhutan Clan

Domenica 3 giugno

Ore 9,00
Escursioni – Tre itinerari a scelta

Ore 17,00
Merenda e saluti

Durante le escursioni – sia sabato che domenica – il tempo del passo oratorio sarà battuto da:

Matteo Petracci, Wu Ming 2 – Partigiani d’Oltremare
Davide Gastaldo, Filo Sottile, Mariano Tomatis – Roc Maol e Mompantero / Il codice dell’oro
Matteo Meschiari – Esercizi a passo selvatico

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23 Mar2018

Diverso il suo rilievo 2018: pronti, si parte!

23 Marzo 2018. Written by Redazione_am. Posted in Diverso il suo rilievo

Dopo aver annunciato con un post la seconda edizione della nostra seconda festa, da oggi entriamo nel vivo della fase di avvicinamento che culminerà nei tre giorni dell’edizione 2018 di Diverso il suo rilievo. Quest’anno faremo base sui Monti Sibillini, nelle Marche. Come abbiamo già scritto, la scelta delle Marche era maturata sull’onda del successo della nostra prima festa, sia per la volontà di contrastare la «strategia dell’abbandono» che per raccogliere in loco informazioni di prima mano sul lunghissimo post-terremoto, una scelta rafforzata nelle ultime settimane da quanto avvenuto a Macerata.
Più in generale, partendo dalla consapevolezza che la narrazione dominante viene dalle pianure e dal centro, riteniamo necessario continuare a tessere una diversa narrazione a partire dai rilievi che increspano la maggior parte del territorio italiano; farlo dagli Appennini, monti spesso esclusi dalle narrazioni, ancor più delle blasonate e fraintese Alpi, siamo convinti sia un passaggio necessario e dovuto.

La struttura del programma della festa ricalcherà quella sperimentata un anno fa, troveranno spazio quindi escursioni a passo oratorio, momenti di confronto e dibattito, concerti e spettacoli serali. Lo spirito sarà quello di compartecipazione, condivisione, scambio e – last but not least – convivialità.

Per scandire la fase di avvicinamento, proporremo via via qui sul blog indicazioni più precise sul programma, gli ospiti e le escursioni che verranno proposte. In questo post iniziamo col fornire alcune indicazioni.

Quando?

1, 2 e 3 giugno. Precisamente dal pomeriggio di venerdì 1 giugno, al tardo pomeriggio di domenica 3 giugno.

Dove?

Diverso il suo rilievo 2018 avrà il suo campo base sull’altopiano di Macereto, situato a circa mille metri di quota sul versante occidentale dei Monti Sibillini e dell’omonimo Parco Nazionale. Di fronte a noi avremo la parete calcarea del versante nord del Monte Bove e tutto intorno i prati e i pascoli in cui da secoli pascolano le greggi e transitano i pellegrini.
L’altopiano è stato anche, nel corso della guerra di Liberazione, campo di lancio per le bande partigiane che operavano nella zona e qui nel marzo del ’44 le truppe nazifasciste uccisero 4 persone nel corso di un rastrellamento.

La festa sarà ospitata dall’Azienda agricola Scolastici che si trova nel territorio del Comune di Pieve Torina e a pochi chilometri dai comuni di Visso, Ussita e Fiastra, tutti fortemente colpiti dalle scosse del terremoto del 2016 e ancora testimoni evidenti di tutte le contraddizioni e i ritardi di questo eterno post-sisma. Proprio le immagini degli animali dell’azienda coperti dalla straordinaria nevicata del gennaio 2017 (in contemporanea con le nuove scosse) fecero il giro del web e contribuirono a rendere chiara la situazione nella zona. Nella realizzazione della tre giorni, oltre alla preziosa collaborazione di Marco Scolastici, verranno coinvolti nella preparazione dei pasti – garantiti a prezzi popolari – i gestori delle strutture ricettive e ristorative della zona, quest’anno la festa di Alpinismo Molotov è anche per loro.

Chi saranno gli/le ospiti?

In rigoroso ordine alfabetico: Buthan Clan, Luca Casarotti, Davide Gastaldo, Italian Limes, Igor Londero, Lu Trainanà, Matteo Meschiari, Matteo Petracci, Michele Serafini, Slavina, Filo Sottile, Mariano Tomatis, Simone Vecchioni, Wu Ming 1, Wu Ming 2.
C’è chi parteciperà a presentazioni, chi allieterà le serate, chi avrà il compito di accompagnare con la parola i gruppi in cammino sui sentieri dei Sibillini, scandendo il ritmo del passo oratorio.

Ci date una mano a coprire le spese organizzative?

Ancor più che per la nostra prima festa, «questi tre giorni di festa per noi non hanno prezzo, ma hanno un costo». Vi chiediamo quindi di contribuire con del vil denaro per sostenere le spese organizzative, partecipando al progetto di crowdfuning su Produzioni dal basso. Quanto raccoglieremo servirà a coprire i costi tecnici, i rimborsi per gli artisti e gli scrittori che inviteremo, rendendo possibile – per tutte e tutti – la partecipazione alla festa.

A proposito del crowdfunding, quest’anno le taglie e le ricompense raddoppiano: oltre a fiaschetta, boccia e bottiglione molotov, ci sarà la possibilità di sottoscrivere per ognuna delle ricompense una versione che comprende una quota + posto tenda a un costo ridotto rispetto al relativo contributo che verrà chiesto in loco per installare la propria tenda. Questo contributo servirà per offrire alcuni servizi (wc, docce) ai partecipanti e coprire i relativi costi.

Non resta che partire, solo percorrendo insieme questo tratto d’avvicinamento sarà possibile aspirare alla buona riuscita dell’edizione 2018 di Diverso il suo rilievo.

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