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25 Lug2017

A sara’ fest ad Alta Felicità

25 Luglio 2017. Written by Redazione_am. Posted in Staffette

Fra pochi giorni, dal 27 al 30 luglio, si terrà a Venaus un appuntamento importante (anche) per Alpinismo Molotov – il Festival Alta Felicità – a cui è doveroso dedicare un post, per varie ragioni. Innanzitutto parliamo di una festa costruita attorno a un binomio, a due parole d’ordine, due princìpi, che non solo condividiamo ma che idealmente con Alpinismo Molotov perseguiamo: alta felicità e bassa velocità.
Il senso profondo di questo binomio il movimento No Tav della Val di Susa, che organizza il festival, l’ha esperito, praticato e concretizzato in venticinque anni di conflitto e di lotta popolare in opposizione a una scellerata idea di sviluppo che vuole tutto – dalla mobilità alle singole esistenze – ad alta velocità.

Giunto alla seconda edizione, Alta Felicità è già un appuntamento fisso e atteso, con un cartello di spettacoli musicali che fa invidia ai più blasonati festival musicali ricchi di ospiti quanto di sponsor. E ancora performances e dibattiti, tutto in un’area naturale in cui spostarsi rigorosamente a piedi attraverso sentieri. Ad Alta Felicità partecipare è gratuito, ma siccome dei costi ci sono, se volete dare un aiuto leggete qui cosa e come si può fare.

All’interno di Alta Felicità quest’anno sarà ospitata anche la tendopoli apeina, il campeggio nazionale dell’Ape, dove saranno presenti delegazioni di ogni sezione e che proporrà un suo calendario d’escursioni. Tutto quel che c’è da sapere sul campeggio apeino potete trovarlo a questo link.

Altre scarpinate sono proposte nel programma dello stesso festival e tutte si svolgeranno a cadenza di “passo oratorio”, così come già durante la prima edizione del festival. Tutte le escursioni, con date e orari, possono essere visualizzate qui.

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06 Lug2017

Si può fare una festa in montagna? Il Solstizio ribelle dell’Anonima Coristi

6 Luglio 2017. Written by Redazione_am. Posted in Staffette

di Filo Sottile

È sabato, termometro a quota 38 gradi, aria pesa e umida. Decidiamo di fare fagotto e di andare alla festa organizzata dall’Anonima Coristi a Bovile di Perrero (TO), val Germanasca. Chiudiamo le cose in sospeso a casa. Appendiamo una trentina di trecce d’aglio a seccare e partiamo.

Clicca sull’immagine per vedere la locandina nel dettaglio

Arriviamo a Bovile e tutto sembra immobile. E la festa? C’è una locandina appesa a una bacheca, ma null’altro. Mi inoltro a piedi nella parte bassa della borgata e incontro un uomo e una donna che hanno oltrepassato la settantina. Lui riempie dei cesti di verdure, lei se li carica e li porta via. Deglutisco, sorrido e chiedo: «Scusi, ma non ci dovrebbe essere una festa oggi da queste parti?»

Il tipo mi squadra per bene e con un accento piemontese cristallino mi risponde: «Sei anche te della banda?»

A me viene da ridere, ma non c’è sfottò, è solo sorpresa per quella sua cortesia così rustica. «In un certo senso…», rispondo.

«Vai su al bar…» dice lui, «gli altri son già lì» si sovrappone la donna. Ringrazio e ripartiamo. Ancora due minuti di auto e ci siamo. Sono le sei e venti di sera. Appena scendiamo dall’auto ci accoglie il canto. La sensazione di leggerezza e calore che mi hanno lasciato i due nonni della borgata di sotto si prende un maggiore spazio in petto.

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29 Giu2017

Sosteniamo Terre in Moto Festival, #AppenninismoMolotov contro la «strategia dell’abbandono»

29 Giugno 2017. Written by Redazione_am. Posted in Staffette

La prima festa di Alpinismo Molotov – Diverso il suo rilievo – ha chiuso i battenti da poco meno di un mese, ma ancora riempie le nostre teste e le nostra dita, dato che stiamo ancora sudando al racconto collettivo della tre giorni ad Avigliana. In una sorta di staffetta gioiosa e resistente prossimamente altre feste affini allo spirito che ha animato Diverso il suo rilievo sono in programma: il Terre in Moto Festival e il Festival Alta Felicità.

Il secondo, che si terrà a Venaus dal 27 al 30 luglio prossimi, dopo il grande successo della prima edizione, merita certamente il sostegno ideale del nostro collettivo – che come abbiamo scritto in un post pubblicato alcuni mesi fa è costitutivamente No Tav – ma siamo certi sarà un successo indipendentemente da noi. A chi ci segue potrà interessare che, oltre alla musica, durante il festival saranno proposti incontri e, soprattutto, escursioni di quelle che piacciono a noi, ricche di storie che rallentano il passo. Per chi volesse poi rendersi utile alla buona riuscita del festival No Tav, segnaliamo la sezione Cosa puoi fare tu del sito dedicato al festival.

Questo post è però principalmente dedicato al Terre in Moto Festival, la festa organizzata dal 20 al 23 luglio a San Lorenzo al Lago (Fiastra – MC) dalla rete di realtà sociali che ha preso forma immediatamente dopo il sisma nell’Appennino Centrale e che si è attivata per monitorare dal basso l’evoluzione della situazione. Di quanto accaduto nell’Appennino Centrale e agli uomini e alle donne che ci vivono abbiamo già dedicato spazio in due post: Cosa sa del terremoto chi sa solo del terremoto? Informazioni di “prima mano” dall’Appennino Centrale, su Giap e Lontano dagli schermi, lontan dal cuore.
Entrambi esprimevano una nostra urgenza: manifestare vicinanza e solidarietà a chi ha visto la propria vita stravolta in pochi attimi; denunciare le manchevolezze del sistema di soccorsi e di gestione dell’emergenza (un’emergenza che tende a farsi permanente); evidenziare la “narrazione tossica” veicolata dai media su quanto stava – e sta – succedendo, dando spazio a voci e informazioni provenienti da chi dentro il cratere continua a resistere.

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29 Apr2017

Costitutivamente No Tav: #AlpinismoMolotov invita a partecipare alla marcia del 6 maggio

29 Aprile 2017. Written by Redazione_am. Posted in Staffette

La locandina della manifestazione di sabato 6 maggio

Alpinismo Molotov è costitutivamente No Tav. Nel nostro manifesto ciò che pensiamo di un certo tipo velocità è esplicito: al punto 1 scrivemmo che regoliamo il passo al tempo del più lento, al punto 4 che se si va troppo veloci si perde la possibilità del racconto, la lingua inciampa nei piedi.

Il primo nucleo di Alpinismo Molotov, prima ancora di darsi un nome, decise di salire in cima al Rocciamelone. Non una montagna a caso, la scegliemmo anche per il suo alto valore simbolico per chi lotta nella valle che resiste; dalla vetta osservammo i segni lasciati dall’Entità lungo la valle e posammo con una bandiera No Tav per una foto di gruppo.

Ridiscesi, nei quasi tre anni di vita del collettivo, abbiamo scritto una cinquantina di articoli: sono più di dieci quelli in cui le problematiche legate al TAV sono citate. Cinque dei nostri recit collettivi (e uno inviduale) raccontano di camminate in Valsusa. Abbiamo pubblicato un provocatorio récit de descente, seguito la gestazione di Un viaggio che non promettiamo breve.

Ma anche abbiamo preso posizione sull’eliski, lo abbiamo fatto da una prospettiva implicitamente No Tav, la prospettiva di chi per il paese in generale e la montagna in particolare auspica un modello di sviluppo antitetico a quello delle grandi opere inutili, devastanti e imposte, del killerturismo e dell’annientazioni dei luoghi, delle persone e della loro storia in nome del profitto di pochissimi.

La lotta No Tav attraversa oggi un passaggio delicato. Il tunnel geognostico è completato – e le sirene della propaganda omettono volentieri di ribadire che quel buco mai sarà percorso da un treno –, la controparte ora si muove anche fuori della Val Clarea alla ricerca di denaro pubblico da spremere.

Il movimento No Tav il prossimo 6 di maggio scenderà ancora una volta per le strade della valle. Opporrà corpi vivi a promesse di morte. Scenderà con la sua rabbia e il suo buonumore a scandire lo stesso slogan che sa argomentare in ogni sede tecnica e politica: noi il TAV non lo vogliamo, né qui né altrove.

Alpinismo Molotov – che sarà in festa ad Avigliana, altra scelta non casuale, i primi di giugno – invita tutt* a partecipare alla marcia.

Si parte e si torna insieme.

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02 Feb2017

Lontan dagli schermi, lontani dal cuore

2 Febbraio 2017. Written by Redazione_am. Posted in Staffette

Da: @inpuntadisella
A: Alpinismo Molotov
Oggetto: Breve info dalle terre di mezzo

Raga’ qua non ho più parola per descrivere la situazione. Due metri di neve e scosse continue. Aiuti zero.

 

Borgo di Elcito, San Saverio Marche (gennaio 2017). Foto di Michele Massettani)

Il messaggio è arrivato mercoledì 18 gennaio e più di qualsiasi altra cronaca veicolata dai media mainstream ci ha trasmesso la vibrazione che percorreva le aree interne di Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo. Il nostro compagno @inpuntadisella con poche parole ci ha fatto sentire partecipi della drammaticità della situazione. Nelle nostre risposte abbiamo espresso vicinanza, solidarietà, affetto, ma soprattutto abbiamo chiesto: “cosa può fare Alpinismo Molotov?”.
La stessa domanda l’avevamo posta già sul finire del novembre scorso. @inpuntadisella ci aveva risposto: «Mantenere l’attenzione alta e continuare a parlare di quanto sta accadendo facendo circolare informazioni “di prima mano”».

Continuare a parlare di quanto sta accadendo resta tutt’oggi una priorità. Neve e gelo hanno attirato un po’ l’attenzione, ma come era facile prevedere si trattava di attenzione effimera, già oggi i portali d’informazione dei giornali nazionali mancano di mostrare notizie sulla situazione. Nelle ultime due settimane, a conferma di una narrazione che parla sempre più la lingua della “cronaca nera”, le notizie si sono concentrate in modo particolare su alcuni centri più noti o su eventi tragici come quello dell’Hotel Rigopiano. Certo, la tragicità di quanto avvenuto in quest’ultimo caso giustifica un’ampia copertura informativa, ma non motiva l’assenza di notizie su altre situazioni. Solo le Storie dei borghi di Loredana Lipperini ci pare che provino a dare attenzione ai poderi, alle frazioni, alle borgate.

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24 Nov2016

Cosa sa del terremoto chi sa solo del terremoto?
Informazioni di “prima mano” dall’Appennino Centrale, su Giap

24 Novembre 2016. Written by Redazione_am. Posted in Staffette

24 agosto 2016, un terremoto con epicentro tra Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche: centinaia di vittime, il paesaggio radicalmente trasformato. Da allora tutto il nostro collettivo ha regolarmente tenuto d’occhio il profilo Twitter di @inpuntadisella, compagno marchigiano di Alpinismo Molotov, per sincerarsi che stesse bene, ché il sisma era arrivato a scuotere l’intera area dell’Appennino Centrale, ma anche per avere informazioni di prima mano sulle conseguenze del sisma, su quanto stava succedendo.

Scaramouche in vetta al Monte Sibilla, sullo sfondo il Monte Vettore (anno 2015).

Scaramouche in vetta al Monte Sibilla, sullo sfondo il Monte Vettore (anno 2015).

In quelle giornate ogni organo d’informazione era saturo di titoli a otto colonne, immagini e video, ma già si percepiva che il racconto che se ne dava era limitato, sempre focalizzato su inquadrature a effetto. Era facile intuire che molto rimaneva escluso dall’immagine rappresentata.

La narrazione tossica si è palesata in tutti i suoi aspetti, fuorvianti e semplificatori. Il sisma è stato presentato come una soggettività dotata di volontà assassina, un malevolo emissario della Natura con la maiuscola, estrema astrazione, capro espiatorio che attira ogni responsabilità.

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