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04 Gen2018

Incendio al VisRabbia, la nostra solidarietà: germoglieranno i semi dalla terra bruciata

4 Gennaio 2018. Written by Redazione_am. Posted in Staffette

Nel corso della notte fra il 2 e il 3 gennaio, lo spazio sociale VisRabbia di Avigliana ha preso fuoco. Le cause non sono ancora note. Il VisRabbia è un’isola di resistenza, socialità, convivialità, crescita, confronto. Noi ci abbiamo fatto la nostra prima festa e ci siamo sentiti a casa. Il VisRabbia è le persone che lo animano.
Non abbiamo dubbi che il loro impegno, i semi sparsi in questi anni, germoglieranno presto di nuovo come sono tornati a germogliare quelli dei presidii No Tav dati alle fiamme pochi anni fa, e come torneranno a germogliare le piante sulle montagne valsusine colpite dall’incendio dell’autunno scorso.

A loro tutta la nostra solidarietà e il nostro abbraccio.

Qui, su facebook, il comunicato del VisRabbia a seguito dell’incendio.

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18 Dic2017

L’Alpe Devero e la grande opera che (quasi) tutti vogliono

18 Dicembre 2017. Written by Redazione_am. Posted in Staffette

Di piccoli e grandi comprensori turistici, del vuoto di autorevolezza dell’ambientalismo, di consenso e di conformismo.

 

Simonetta: L’Alpe Devero (Lepontine, Parco Naturale) è un luogo che fino a ora ha vissuto di poco sci da discesa, tanto scialpinismo, tante ciaspole, tanto escursionismo (in tutte le stagioni). Oggi è minacciato – indovina un po’ – dalla costruzione di un comprensorio che lo andrebbe a unire alla vicina località di San Domenico. In questo articolo leggete tutta la vicenda, se vi va.

La mia domanda è questa: ma se tutta la gente del territorio è a favore di questa cosa, al netto del fatto che ognuno ha il diritto di dire la propria e il territorio non è solo di chi ci vive, ha senso farlo? ha senso da parte di associazioni ambientaliste, CAI e quanti altri lottare contro qualcosa che tutti vogliono? Qui è una TAV (si fa per dire) al contrario. Io se lo fanno non ci metto più piede a Devero, ma mi sto deprimendo a parlare con la gente. Voi che ne pensate?

WM1: Eh, anche tutti i comuni dell’Appennino toscoemiliano erano a favore del TAV Bologna-Firenze, e se parlavi con molta gente ti dicevano che andava bene, poi quando per colpa dei lavori sono rimasti senz’acqua hanno visto le cose da un’altra prospettiva… Solo che quel che era accaduto era già stato previsto da chi criticava l’opera.

Non è vero “consenso” se non è informato. È conformismo, che è diverso.

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11 Dic2017

Incendi in Valsusa, è il tempo dell’approfondimento. Un incontro al Cels (Exilles)

11 Dicembre 2017. Written by Redazione_am. Posted in Staffette

Nei giorni degli incendi in Valsusa e in Piemonte abbiamo monitorato la situazione, nei giorni successivi ci siamo spesi in riflessioni. Adesso ci interessa approfondire.

Il riscaldamento globale, il progressivo spopolamento della montagna, la mancata cura dei boschi è la nuova normalità con cui fare i conti. Quali strategie di gestione intervento è opportuno adottare nel presente? Quali sono le prospettive future?

Ce lo chiederemo domenica 17 dicembre, alle 16,30, al Circolo amici del Cels di Exilles (borgata Moliere – mappa qui) insieme a Luca Anselmo (guida naturalista, divulgatore), Luca Giunti (naturalista, guardaparco), Paolo Chirio (volontario AIB, sindaco di Caprie).

 

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06 Dic2017

Aree interne, quali prospettive?
Un post di Simone Vecchioni per Lo stato delle cose

6 Dicembre 2017. Written by Redazione_am. Posted in Staffette

Cosa sono le aree interne? Porzioni di una flatlandia incolore? Avamposti del mercato del gusto, del tipico, del folkloristico? Luoghi da valorizzare con una nuova strada faraonica? Da attraversare con un gasdotto? Da acquistare in blocco per speculazioni a venire?

In un post pubblicato su Lo stato delle cose. Geografie e storie del doposisma Simone Vecchioni ragiona sulle politiche che stanno aggredendo queste aree e su quali siano – fuori da ogni delega e falsa soluzione – le strategie collettive di autodifesa.

Sono temi in forte risonanza con l’ottica di Alpinismo Molotov, invitiamo pertanto alla lettura del post: Prima e dopo il terremoto: il castello di sabbia della Strategia per le aree interne.

 

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27 Nov2017

Anche noi stiamo con il Valsusa Filmfest

27 Novembre 2017. Written by Redazione_am. Posted in Staffette

La locandina dell’edizione 2017 del Valsusa Filmfest.

Ci sono eventi che vampirizzano un territorio, lo piegano alle proprie logiche, lo snaturano, lo feriscono. Funzionano esattamente come una nuova inutile funivia, un impianto sciistico o un tunnel di base nel cuore della montagna.

Ci sono eventi che nascono e crescono nel proprio territorio e le energie che assorbono le restituiscono come linfa per nuove idee, nuove pratiche, nuove alleanze. Sono eventi locali che spazzano via la logica del localismo gretto, perché sono canali di comunicazione con il mondo. E sono eventi locali che contrastano la logica omologante della globalizzazione, perché fanno comunità, qui, ora, in queste condizioni con queste persone.

Questi sono gli eventi che ci piacciono e il Valsusa Filmfest è uno di questi. È notizia recente che quest’anno dovrà fare a meno dei fondi regionali. Ci preme divulgare il loro comunicato e invitarvi a sostenerlo.

 

Io sto con il Valsusa Filmfest

Quando è stato fondato il Valsusa Filmfest (1996) non c’era Facebook, internet era conosciuto da pochi, i cellulari non erano strumento di massa, in compenso erano in vita ancora tanti partigiani memoria storica di questo Paese e insieme a loro (capitanati dal più giovane di tutti Bruno Carli), è stata costruita una manifestazione (sui temi dell’ambiente e della memoria) che è diventata una piattaforma a disposizione dell’intera comunità. Impossibile elencare tutte le iniziative svolte (oltre al cinema, workshop, incontri, spettacoli teatrali e mostre), i servizi logistici offerti (sempre gratuitamente) alle scuole di ogni ordine e grado, alle amministrazioni comunali, alle associazioni del territorio. Caparbiamente abbiamo tirato avanti, fra successi e piccoli problemi. Oltre vent’anni di resistenza, ma anche di vera passione, e di incoscienza (sentimento che contraddistingue chi si lancia anima e corpo in queste imprese, senza mai farne motivo di lucro, anzi).

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07 Nov2017

Una nuova “capanna” per lo sciame apeino, che oggi festeggia 98 anni

7 Novembre 2017. Written by Redazione_am. Posted in Staffette

Di Alberto “Abo” Di Monte

 

L’inaugurazione del Rifugio di APE Roma a Poggio Catino.

Quello di ottobre è stato un mese frizzante per la compagine apeina.
Dovessi raccontarlo al meglio però non partirei dall’inizio né dalla fine ma giusto dalla metà. Il 15 ottobre infatti ha inaugurato il Rifugio della sezione capitolina dell’Associazione Proletari Escursionisti.

Arrivo a Roma il 14 sera, la partenza è prevista per le 23 da Casetta Rossa (la casa base di APE Roma nel cuore della Garbatella) e di lì a Poggio Catino, in provincia di Rieti, va poco meno di un’ora e mezza di auto.
Il rifugio, in località Trio, ha l’allacciamento alla corrente ma all’arrivo lo illuminiamo con un fascio di torce e la sensazione è impressionante per via della struttura costruita attorno a tre alberi che letteralmente bucano il tetto del corpo principale (complessivamente il rifugio comprende tre edifici). Attorno al camino si fantastica fino a tarda notte di un sogno che, per lo sciame apeino, si rincorre da novantaquattro anni.

Tanto è passato dal 1923, quando per la prima volta in località Carlanta, ai piedi del gruppo delle Grigne, fu individuato il primo terreno per la costruzione della “capanna”. Sui bollettini del consorzio e su Sport e proletariato, il settimanale di sport popolare molto diffuso all’epoca, la denuncia delle crescenti difficoltà dovute all’incedere del Fascismo si avvicendano presto alle campagne di sottoscrizione.
Nell’arco di settimane si passa dall’acquisto alla svendita, i cui proventi sono devoluti al “soccorso rosso”.

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