Demo
  • Home
  • Chi siamo
  • Récit
  • Sorgenti
    • Libri
    • Musica
    • Film
    • Rizomi / Esplorazioni
    • In cammino
    • Narrazioni
  • Staffette
  • contatti
Demo
02 Lug2015

Orme, sentiero molotov.
Appunti su Le Antiche Vie di Robert Macfarlane

2 Luglio 2015. Written by Redazione_am. Posted in Libri

di Yamunin

 

Le antiche vie.Le antiche vie. Un elogio del camminare è un libro che offre molte piste per essere letto e percorso ed ammetto di essere in grande difficoltà a scrivere una “recensione”, talmente tante sono le vie da poter imboccare. Ne scelgo una e seguo le tracce, vediamo dove mi portano.

Orme

Riesco a misurare i miei limiti, a prenderne coscienza camminando per strada in città, in campagna, in  montagna. L’importante è camminare e lasciare che i pensieri sedimentino. Camminando elaboro i problemi o semplicemente li lascio alle spalle lungo la via, per poi ritrovarli ridimensionati e più agevoli da trasportare. «Si cammina per un’infinità di motivi» scrive Macfarlane citando a sua volta il poeta e camminatore Edward Thomas, morto in Francia durante la prima guerra mondiale..

Le antiche vie si apre su un panorama invernale, l’io narrante non riesce a concentrarsi sul lavoro, fuori nevica, così decide di andare a fare una passeggiata lungo la strada ricoperta di neve fresca. Metro dopo metro raggiunge il confine della città, oltre una siepe si apre un sentiero che si srotola fra i campi. Ci troviamo su un limite, insieme al narratore, sospesi a fine pagina. Il narratore è intirizzito, vorrebbe tornare a casa, noi potremmo chiudere qui il libro, e tornare alle faccende quotidiane.

Leggi Tutto Nessun Commento

11 Giu2015

#100anniaNordest
Recensione sul campo

11 Giugno 2015. Written by Redazione_am. Posted in Libri

di Lo.Fi.

Un libro... oppure un buon paio di occhiali (speciali)?

Un libro… oppure un buon paio di occhiali (speciali)?

L’avevamo già segnalato nelle vesti di reportage su Internazionale, ora – dal 4 giugno –  è diventato un libro.


Non è il primo libro a menzionare Alpinismo Molotov, primato che spetta a Diario di zona del nostro Yamunin, ma è il primo a spiegarlo con qualche riga (cfr. p. 211 – sezione “Un altro viaggio lungo e strano” ) e a citare esplicitamente il presente blog.

Non è una recensione facile questa, poiché il libro in questione è esso stesso una grande recensione del Nordest, o perlomeno di quell’Ulisse cialtronesco che rigurgita nel presente dalle sue bocche più ignoranti, come una sinfonia cacofonica composta dalle voci di chi tenta di fuggire da identità imposte per finirne in altre ancora più plumbee, alla stregua di un bad trip collettivo. Una sindrome comune alle terre contese, dove i più subdoli e disparati interessi in campo mettono in mano megafoni agli ebeti più allucinati, incuranti dei disturbi psicotici di massa che ingenerano grazie all’humus creato da un secolo di tossine e folies à plusieurs sedimentate. L’epicentro, o l’agente patogeno primario, di questo sisma/epidemia Wu Ming 1 lo individua nella guera granda. Ogni neoplasia identitaria del Nordest fa infatti perno, per un verso o per l’altro (e non sempre consciamente), su quel trauma primario, un evento che ha trasformato irrimediabilmente quelle terre e il loro clima estinguendo per sempre l’ecosistema sociale precedente come un meteorite con i dinosauri. Oggi, apprendisti stregoni sia istituzionali che dilettanteschi cercano di riportare in vita quei fossili.

Leggi Tutto 4 Commenti

20 Feb2015

Sentieri proletari.
Lontano da città e fabbriche, cento anni su per montagne in cerca di libertà

20 Febbraio 2015. Written by Redazione_am. Posted in Libri, Sorgenti

di Mr Mill

 

Il lavoro di Alberto Di Monte, confluito nella scrittura di Sentieri proletari. Storia dell’Associazione Proletari Escursionisti (Mursia, 2015), affonda le sue radici nel binomio ricordare/raccontare: combinazione inscindibile e necessaria per narrare un sodalizio i cui echi sono andati affievolendosi nel tempo, fino a renderla oggi poco meno che una storia perduta. Di Monte, per riuscire a saldare questo binomio, ha dovuto preliminarmente faticare non poco alla ricerca di tracce e testimonianze di questa esperienza associativa che, fin dalla sua nascita, si è caratterizzata per l’intransigenza nel perseguire i suoi obiettivi statutari, resi in sintesi nel motto «Sempre più in alto, per una nuova umanità».

Eppure l’Associazione Antialcoolica Escursionisti Proletari – poi solo APE – ebbe un ruolo importante nella definizione di una controcultura operaia militante in campo sportivo nell’epoca in cui, siamo nella seconda decade del Novecento, diveniva una priorità contrapporre alle istituzioni borghesi attive nell’organizzazione del tempo libero attraverso lo sport esperienze di gestione collettiva del tempo di libertà – per dirla marxianamente. Come scrive Di Monte, «lo sport poteva essere espressione di uno status elitario oppure strumento di emancipazione per qualificare il tempo libero degli operai e delle loro famiglie: due concezioni totalmente incompatibili» (p. 23). Sono gli anni in cui una radicata diffidenza verso le pratiche sportive da parte delle organizzazioni e dei partiti della sinistra viene messa in discussione, in cui inizia a trovare spazio su Avanti! e Avanguardia – due testate della stampa socialista – il dibattito sull’opportunità o meno d’avviare un proprio circuito di attività sportiva, anni in cui le pagine verdi di Sport e proletariato fanno concorrenza a quelle rosa della Gazzetta dello Sport. Nel nome dell’internazionalismo veniva rigettata la logica sciovinista della competizione sportiva che contrapponeva tra loro lavoratori chiamati a gareggiare sotto i rispettivi vessilli nazionali; non si trattava solamente di una ricollocazione di campo ideale ma anche materiale e d’ordine pratico: moderare i costi per la partecipazione alle attività sociali, in primis – per le associazioni alpinistiche ed escursionistiche – la quota associativa.

Leggi Tutto 3 Commenti

06 Feb2015

Sentieri proletari.
Intervista ad Alberto Di Monte

6 Febbraio 2015. Written by Redazione_am. Posted in Libri, Sorgenti

Negli stessi giorni in cui sul blog di Alpinismo Molotov veniva pubblicato il post inaugurale, sugli scaffali delle librerie si è fatto spazio un libro – scritto da Alberto Di Monte (aka Abo) – che racconta la travagliata storia lunga un secolo di un’associazione che ha sempre proposto un approccio controcorrente all’andare per montagne: Sentieri Proletari. Storia dell’Associazione Proletari Escursionisti (Mursia).

La banda disparata di Alpinismo Molotov non crede alle coincidenze, ma alla fottuta risonanza sì. Se non bastasse che tra le nostre compagne e i nostri compagni di scarpinate c’è l’alveare dell’Ape Milano, ricostituito nel 2012, questa dell’APE storica è un’esperienza molotov ante litteram e noi – come è scritto anche nel nostro pentalogo – siamo alla ricerca di storie a cui ridare voce e su cui innestare le nostre pratiche. Vi proponiamo quindi un’intervista ad Alberto Di Monte, che anticipa la recensione del libro che a breve pubblicheremo. Se non vi bastasse, altri pezzi di questa storia potete trovarli sul tumblog di Sentieri Proletari.

D.: Partiamo dall’immagine di copertina: c’è una bellissima foto di gruppo, con uomini, donne, ragazzi e bambini che dal primo piano riempiono il declivio di un colle fin sulla sommità. Come è riportato nella relativa nota, la fotografia è del 1922 e immortala la gita di alcune sezioni dell’APE al Monte San Giovanni delle Formiche. Siamo tre anni dopo la fondazione a Lecco dell’Associazione Antialcolica Proletari Escursionisti, quattro prima del suo scioglimento per mano prefettizia a seguito dell’approvazione delle Leggi fascistissime. Allargando metaforicamente l’inquadratura dell’immagine, come ci racconteresti questa prima fase del sodalizio apeino?

R.: Nel luglio 1923, l’allora dirigente socialista massimalista Giacinto Menotti Serrati, pubblica sulle pagine di Sport e proletariato “Lo sport e la classe lavoratrice”, un editoriale che suona come un manifesto dello sport proletario. Dopo aver indicato le radici dell’alpinismo popolare nella nascita dell’Unione Operaia Escursionisti Italiani, ed evidenziato il tradimento delle intenzioni iniziali, Serrati afferma che attorno all’APE e l’APEF (punte di diamante dello sport popolare rispettivamente in montagna e in città) bisogna costruire una nuova idea di tempo libero. Liberi dalla competizione cieca ma aperti all’agonismo, liberi dai partiti ma certi dei valori di solidarietà ed internazionalismo, liberi dalle organizzazioni della borghesia ma decisi a edificare alternative credibili. La stagione dell’APE storica, che arriverà in breve tempo a contare una trentina di sezioni sparse per lo stivale, è però soprattutto storia di grandi gite sociali in cui le famiglie operaie si riprendono quel tempo libero sottratto allo sfruttamento in fabbrica, per restituirgli un senso di evasione dalla città, liberazione e vita in comune.

Leggi Tutto 10 Commenti

  • 1
  • 2
  • 3
  • 4

Gli articoli più recenti

  • Il diamante scomparso.
    Dove ghiaccio e acqua non ci sono più: ricognizioni e appunti
  • 13 novembre 2022: ascensione molotov al Musinè, il «monte dei misteri» che ha ispirato Ufo 78
  • Tra invasi, tralicci e piste in plastica.
    18 settembre 2022, una camminata molotov sui Sibillini
  • Che la terra si sollevi!
    Dalla pianura bolognese l’esempio: 2 settembre, in marcia contro asfalto e cemento
  • Tra frane, onde e cemento. I come e i perché della camminata molotov sul Lago d’Iseo, 28 agosto 2022

Archivi

AM su Telegram

A questo link il canale Telegram di Alpinismo Molotov

AM sui social network

Twitter

Facebook

Stampa e diffondi

Versione per la stampa del Manifesto di Alpinismo Molotov

#Montagnecontrolaguerra
Tweet #alpinismomolotov Tweet di @alpi_molotov #DiversoRilievo2018

Compagni di scarpinate

  • A.P.E. – Associazione Proletari Escursionisti
  • 2ruote di resistenza
  • C.A.Z. – Collettivo Alpino Zapatista

Gli ultimi commenti

  • Loading...

Meta

  • Registrati
  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org

Blog sotto
Licenza CC BY-NC-SA 3.0 IT

Demo

Immagine di sfondo
Licenza CC BY-SA 3.0

#AlpinismoMolotov | info@alpinismomolotov.org
Cleantalk Pixel