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14 Lug2017

Diverso il suo racconto: un récit collettivo della prima festa di Alpinismo Molotov

14 Luglio 2017. Written by Redazione_am. Posted in Diverso il suo rilievo, In cammino, Récit

La festa di Alpinismo Molotov ha esondato.

Ci aspettavamo centoventi, massimo centocinquanta persone a cena venerdì sera: sono state oltre duecento. E spalti gremiti per le presentazioni e i concerti. Meno male che il Vis Rabbia ha gestito tutto senza problemi. Grandissimi.

Un mese prima dell’unicorno dei monti Sibillini, il centauro inverso del Musinè. Presagi della prossima festa di Alpinismo Molotov?

Ci aspettavamo di avere venti, trenta persone nelle escursioni. Per il Pertus sono partite più di novanta persone, arrivate in cima poche di meno. Continuavano a spuntare dalle auto e a imboccare il sentiero, così per più di mezzora. Prevedevamo di coordinarci mantenendoci in contatto visivo-vocale, invece ci siamo dispersi su tutto il versante in ogni modo possibile e immaginabile. Spiace dirlo, ma non fosse stato per un noto social media di messaggistica istantanea di gruppo staremmo ancora a cercarci nei boschi.

Ci aspettavamo che Mago Mariano sul Musinè ci parlasse di magia, suggestioni, cose che non esistono. Invece lui ha esordito dicendo che le cose che vengono credute ma non sono reali producono effetti reali. La sera prima un finto allarme in piazza a Torino aveva provocato morti e feriti reali. Magia nera, vera.

Ci aspettavamo continuamente un temporale da un momento all’altro, invece gli unici due che sono arrivati non hanno bagnato nessuno: il primo al rientro dal Pertus quando tutti erano già in auto, il secondo al Vis Rabbia ormai svuotato, striscione smontato, quasi tutti già partiti.

Ci aspettavamo che tutta l’organizzazione avrebbe traballato un po’, era la prima volta, nessuno ce ne avrebbe voluto. Invece, a parte la diaspora del Pertus, tutto è filato liscio, quasi perfetto.

Non ci aspettavamo, forse, di sentire l’interesse e l’affetto di così tanta gente che arrivava un po’ dappertutto. Salendo al Musiné si mescolavano i dialetti e le cadenze, Sicilia e Nordest senza soluzione di continuità. Neeeh?

Non ci aspettavamo che mancassero le parole per raccontare i tre giorni. Perché sono successe tante cose, tutto è andato molto meglio delle migliori previsioni, ma probabilmente le cose più importanti sono successe dentro di noi, più emozione che ragione, e siamo ammutoliti per un po’. Così invece di scrivere subito abbiamo aspettato il tempo di ascoltarci dentro e lasciar decantare. Adesso ci proviamo.

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08 Nov2016

Si parte e si torna insieme. In cordata per un viaggio che non promettiamo breve

8 Novembre 2016. Written by Redazione_am. Posted in In cammino, Libri, Récit

Le bottiglie senza etichetta non ci sono mai piaciute!

La grafica realizzata per l’occasione da @inpuntadisella, inviata accompagnata da queste parole: «Le bottiglie senza etichetta non mi sono mai piaciute»

Durante il lungo, feroce periodo durante il quale ha scritto “Un Viaggio Che Non Promettiamo Breve”, Wu Ming 1 ha voluto coinvolgere in qualità di “lettore di prova” un’intera mailing list: quella che si raccoglie intorno a questo blog, nato dalle costole di un’altra sua opera solista, “Point Lenana”, e battezzato “ufficialmente” con la  salita (e discesa) del Rocciamelone, raccontata nel récit #AlpinismoMolotov. No Picnic on Rocciamelone.

Probabilmente è la prima volta che una mailing list viene usata in questo modo, ma ci importa fino a un certo punto: si possono scalare vie sulle montagne anche senza preoccuparsi se qualcuno ci sia passato prima. È vero che non abbiamo trovato chiodature precedenti, ma non si può mai dire. L’importante è che sia stato bello, e lo è stato molto.

In occasione dell’uscita del libro abbiamo pensato di accatastare qui di seguito, un po’ alla rinfusa, alcuni passaggi di scambi elettropostali che, visti guardando indietro, ci sembrano più significativi, e alcuni commenti a lavoro finito di chi pensava di poter dire qualcosa su questo libro.

I nomi e le date non contano, quindi abbiamo deciso di non metterceli.

Siamo tutti complici, si parte e si torna insieme.

*

“Questo glielo scrivo o evito?” Per settimane questo è stato il leitmotiv. Quasi ad ogni ricezione di una nuova sezione di “un viaggio che non promettiamo breve” si riaccendeva il ricordo di un episodio che aveva a che fare con quel capitolo. A volte era un episodio importante, e allora la risposta era facile, altre volte era qualcosa di non fondamentale, un episodio relativo ad un ‘ramo secco’ che non aveva portato nulla all’esito finale degli eventi, e allora la domanda si riproponeva “Glielo mando o lo risparmio?” Perché poi era chiaro che il rischio era quello, che con tutta la mole di materiale che già era condensato in quelle pagine ogni goccia fosse quella che l’alambicco lo faceva non traboccare ma esplodere.

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01 Ago2016

Visita guidata al Mostro e salita al Seghino. In Valsusa è #AltaFelicità

1 Agosto 2016. Written by Redazione_am. Posted in Récit

1) Visita guidata al Mostro

 

Partenza: Venaus, m 604 s.l.m.
Punto più alto: Giaglione, m 774 s.l.m.
Arrivo: Il Mostro. Chiomonte, m 600 s.l.m.
Distanza: km 11 circa (andata e ritorno)
Dislivello: m 400 circa
Tempo di percorrenza: h 5 circa (soste comprese)

 

INPUNTADISELLA: Chi passeggia in montagna (me compreso!) cerca di solito tranquillità, panorami da ricordare e scenari incontaminati. Raramente capita di scarpinare per chilometri allo scopo di ritrovarsi, alla fine… ai margini di un cantiere (per giunta Mostruoso.) Raramente, appunto, perché la montagna è anche conflitto e contraddizioni; e se questo è vero un po’ ovunque, lo è a maggior ragione in Val di Susa. Insomma: pane e vino per una spedizione di Alpinismo Molotov.

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05 Apr2016

Zigzagando sul confine italo-francese. Récit dal Sentiero degli Alpini

5 Aprile 2016. Written by Redazione_am. Posted in Récit

Partenza e arrivo: Rifugio Colla Melosa, m. 1540 s.l.m.
Distanza: km. 16 (percorso ad anello)
Dislivello complessivo: m. 600 ca.
Tempo di percorrenza: h. 6 (3 + 3)

 

MARTINA: 2 agosto 2015. I presupposti per una splendida giornata ci sono tutti. La nostra avventura verso il Sentiero degli Alpini sembra cominciare sotto una buona stella (e un sole fantastico) quando incontriamo Mariano a Imperia per partire alla volta del Rifugio Colla Melosa, a Pigna, dove incontreremo il resto del gruppo.

Peccato che dal livello del mare ai circa 1500 m. di Colla Melosa, le mie fantastiche previsioni di una splendida (splendida!) giornata verranno disattese, e ovviamente Mirko, il mio compagno, darà la colpa a me: «Hai urlato “Al sole” troppo presto!» Almeno non sudiamo: un’estate torrida e noi con le giacche a vento – se non è culo questo…

Il tempo comunque non guasta il piacere della mia prima uscita Molotov: riuscire finalmente a mettere un volto e dare una voce a quei nomi letti in centinaia di email è fantastico. Sembra un po’ di conoscersi, anche se non ci siamo mai visti prima, le chiacchiere vengono facili e cominciano subito quando ci avviamo verso la Fontana Itala che segna l’attacco del sentiero.

FILO: Miriam, mia figlia, in montagna cammina. Ha una particolare predilezione per i sentieri accidentati, quelli dove creature della sua altezza si devono aiutare con le mani. Ma ha poco più di tre anni e dopo un po’ si stanca: a quel punto tocca fermarsi o caricarsela in spalle. Ci sta: a noi piace riscoprire boschi e sentieri attraverso i suoi occhi, i suoi commenti e il suo passo. Certo c’è da mettere in conto che i tempi di percorrenza raddoppiano. Ma a volte ci prende la voglia di tornare a camminare al nostro passo di adulti.

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15 Dic2015

Alpinismo Molotov sulla Rocca d’Ambin. Contro il TAV.
Per Luca Rastello

15 Dicembre 2015. Written by Redazione_am. Posted in Récit

Partenza: Col Du Petit Moncenis, m 2.184 s.l.m.
Vetta: Rocca d’Ambin, Torino, m 3.378 s.l.m.
Distanza: km 22 circa (andata e ritorno)
Dislivello: m 1.300 circa
Tempo di percorrenza: h  4 circa il sabato e
h 9 circa la domenica (h 3 di salita, h 6 di discesa)

Introduzione

Rocca d'AmbinSTILLIVED: Fine agosto, fine estate. Estate, questa sconosciuta. Un luogo della mente più che un tempo reale, un’illusione di riscatto da un lunghissimo tempo impiegato a fare cose che non vorresti fare, e allora arriva l’estate, e nella sua attesa e nella sua durata un’aspettativa, e in quella, in realtà, un vuoto. Ma in montagna l’aria è rarefatta, ti svegli insieme al sole, ho puntato la sveglia un quarto d’ora prima dell’orario stabilito, e fuori dal rifugio il silenzio è pungente, il freddo assordante, no, non vorrei dormire un’altra ora.

Che la montagna, come l’estate, possa considerarsi un riscatto da quel tempo è del tutto discutibile. È principalmente fatica, ore di cammino verso una meta che è nuovamente un’illusione, il sole picchia, la terra viene giù sotto i piedi, quel passaggio, no, io di lì non ci passo.

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04 Set2015

Sconfinamenti

4 Settembre 2015. Written by Redazione_am. Posted in Récit

Sulle Alpi occidentali la prima guerra mondiale non c’è stata. La seconda sì però, e ha lasciato dei resti che fanno danni ancora oggi, e dei “sacri confini” che non ne fanno meno. Per questo abbiamo voluto dissacrarli, spostandoli o usandoli per un esercizio di slalom. Non ci siamo dimenticati nemmeno delle religioni, che spesso quei confini confermano e benedicono.

Sentiero degli alpini, monte Thabor in doppia versione e Rocca d’Ambin, prossimamente i récit.

 

Verso la Rocca d'Ambin.

Verso la Rocca d’Ambin.

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