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23 Mar2018

Diverso il suo rilievo 2018: pronti, si parte!

23 Marzo 2018. Written by Redazione_am. Posted in Diverso il suo rilievo

Dopo aver annunciato con un post la seconda edizione della nostra seconda festa, da oggi entriamo nel vivo della fase di avvicinamento che culminerà nei tre giorni dell’edizione 2018 di Diverso il suo rilievo. Quest’anno faremo base sui Monti Sibillini, nelle Marche. Come abbiamo già scritto, la scelta delle Marche era maturata sull’onda del successo della nostra prima festa, sia per la volontà di contrastare la «strategia dell’abbandono» che per raccogliere in loco informazioni di prima mano sul lunghissimo post-terremoto, una scelta rafforzata nelle ultime settimane da quanto avvenuto a Macerata.
Più in generale, partendo dalla consapevolezza che la narrazione dominante viene dalle pianure e dal centro, riteniamo necessario continuare a tessere una diversa narrazione a partire dai rilievi che increspano la maggior parte del territorio italiano; farlo dagli Appennini, monti spesso esclusi dalle narrazioni, ancor più delle blasonate e fraintese Alpi, siamo convinti sia un passaggio necessario e dovuto.

La struttura del programma della festa ricalcherà quella sperimentata un anno fa, troveranno spazio quindi escursioni a passo oratorio, momenti di confronto e dibattito, concerti e spettacoli serali. Lo spirito sarà quello di compartecipazione, condivisione, scambio e – last but not least – convivialità.

Per scandire la fase di avvicinamento, proporremo via via qui sul blog indicazioni più precise sul programma, gli ospiti e le escursioni che verranno proposte. In questo post iniziamo col fornire alcune indicazioni.

Quando?

1, 2 e 3 giugno. Precisamente dal pomeriggio di venerdì 1 giugno, al tardo pomeriggio di domenica 3 giugno.

Dove?

Diverso il suo rilievo 2018 avrà il suo campo base sull’altopiano di Macereto, situato a circa mille metri di quota sul versante occidentale dei Monti Sibillini e dell’omonimo Parco Nazionale. Di fronte a noi avremo la parete calcarea del versante nord del Monte Bove e tutto intorno i prati e i pascoli in cui da secoli pascolano le greggi e transitano i pellegrini.
L’altopiano è stato anche, nel corso della guerra di Liberazione, campo di lancio per le bande partigiane che operavano nella zona e qui nel marzo del ’44 le truppe nazifasciste uccisero 4 persone nel corso di un rastrellamento.

La festa sarà ospitata dall’Azienda agricola Scolastici che si trova nel territorio del Comune di Pieve Torina e a pochi chilometri dai comuni di Visso, Ussita e Fiastra, tutti fortemente colpiti dalle scosse del terremoto del 2016 e ancora testimoni evidenti di tutte le contraddizioni e i ritardi di questo eterno post-sisma. Proprio le immagini degli animali dell’azienda coperti dalla straordinaria nevicata del gennaio 2017 (in contemporanea con le nuove scosse) fecero il giro del web e contribuirono a rendere chiara la situazione nella zona. Nella realizzazione della tre giorni, oltre alla preziosa collaborazione di Marco Scolastici, verranno coinvolti nella preparazione dei pasti – garantiti a prezzi popolari – i gestori delle strutture ricettive e ristorative della zona, quest’anno la festa di Alpinismo Molotov è anche per loro.

Chi saranno gli/le ospiti?

In rigoroso ordine alfabetico: Buthan Clan, Luca Casarotti, Davide Gastaldo, Italian Limes, Igor Londero, Lu Trainanà, Matteo Meschiari, Matteo Petracci, Michele Serafini, Slavina, Filo Sottile, Mariano Tomatis, Simone Vecchioni, Wu Ming 1, Wu Ming 2.
C’è chi parteciperà a presentazioni, chi allieterà le serate, chi avrà il compito di accompagnare con la parola i gruppi in cammino sui sentieri dei Sibillini, scandendo il ritmo del passo oratorio.

Ci date una mano a coprire le spese organizzative?

Ancor più che per la nostra prima festa, «questi tre giorni di festa per noi non hanno prezzo, ma hanno un costo». Vi chiediamo quindi di contribuire con del vil denaro per sostenere le spese organizzative, partecipando al progetto di crowdfuning su Produzioni dal basso. Quanto raccoglieremo servirà a coprire i costi tecnici, i rimborsi per gli artisti e gli scrittori che inviteremo, rendendo possibile – per tutte e tutti – la partecipazione alla festa.

A proposito del crowdfunding, quest’anno le taglie e le ricompense raddoppiano: oltre a fiaschetta, boccia e bottiglione molotov, ci sarà la possibilità di sottoscrivere per ognuna delle ricompense una versione che comprende una quota + posto tenda a un costo ridotto rispetto al relativo contributo che verrà chiesto in loco per installare la propria tenda. Questo contributo servirà per offrire alcuni servizi (wc, docce) ai partecipanti e coprire i relativi costi.

Non resta che partire, solo percorrendo insieme questo tratto d’avvicinamento sarà possibile aspirare alla buona riuscita dell’edizione 2018 di Diverso il suo rilievo.

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13 Mar2018

È tempo di #AppenninismoMolotov: la seconda festa di Alpinismo Molotov sui Monti Sibillini

13 Marzo 2018. Written by Redazione_am. Posted in In cammino

La prima festa di Alpinismo Molotov – Diverso il suo rilievo – è stata una festa col botto. Ci imbarcammo in questa avventura con slancio e pronti ad affrontare le incognite di un evento dal vivo rivolto a un pubblico ampio e in una dimensione allargata. Ci sembrò doveroso chiedere ospitalità a una realtà parte del movimento No Tav della Valsusa, lo Spazio Vis Rabbia, che si è dimostrato un tassello fondamentale nella buona riuscita della festa e che – ahinoi – ha subito poi un vile attacco incendiario che ha reso la struttura inagibile ma non è riuscito a scalfire il lavoro quotidiano dei compagni e delle compagne di base ad Avigliana.

Nei giorni successivi a Diverso il suo rilievo, con il morale alto e gli animi galvanizzati, ci ripromettemmo (e lo scrivemmo pure) che la festa 2018 si sarebbe tenuta in ambiente appenninico, precisamente sui Monti Sibillini nelle Marche.

Ora che siamo con i piedi e la testa nel 2018, diamo comunicazione ufficiale che – di rincorsa – l’organizzazione della seconda festa di Alpinismo Molotov è in corso. Ci sono ancora parecchie cose da definire, ma intanto possiamo annunciare che l’appuntamento si terrà nel fine settimana 1, 2 e 3 giugno, proprio dove ci eravamo ripromessi di tenerlo, sui Monti Sibillini, in provincia di Macerata. E se un anno fa la scelta era stata dettata dalla volontà di contrastare materialmente la «strategia dell’abbandono» dal centro del cratere, anche attraverso la conoscenza di quei luoghi e di quelle montagne, quest’anno il ritrovarci lì si arricchisce di un significato ulteriore rispetto a quanto successo nelle ultime settimane a Macerata.

Presto arriveranno dettagli sulla festa e verrà lanciata la campagna di crowdfunding per il sostegno delle spese organizzative, nel frattempo, per iniziare a entrare nel clima, quello che vedete nella fotografia qui sotto è il panorama che si presenterà agli occhi di chi parteciperà alla festa.

Al momento non vi rimane che iniziare col segnarvi le date in agenda e spargere la voce.

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20 Ott2017

Gli asteroidi sono montagne volanti. Alpinismo Molotov e la Wu Ming Foundation

20 Ottobre 2017. Written by Redazione_am. Posted in In cammino

Di cose ne sono cambiate da quando, nel 2014, con l’escursione alla vetta del Rocciamelone e l’idea di raccontarla in un récit d’ascension collettivo iniziò a prendere forma l’idea di Alpinismo Molotov. Nel gennaio 2015 annunciammo l’avvio del nostro blog con un breve post in cui scrivemmo: «C’è una banda disparata a cui piace la montagna e a cui piace camminare. Per un bel pezzo sono stati in piazza Giap a discutere e a raccontarsi di libri, montagne, scalatori-scrittori e scrittori-scalatori».
A stretto giro arrivò il Manifesto di Alpinismo Molotov, poi le tante discussioni nel retrobottega e i post sul blog, nel mentre la banda disparata si faceva via via più numerosa. E quest’anno il grande salto: la nostra prima festa, Diverso il suo rilievo, ché troppa era la voglia di incontrarsi fuori dalla virtualità del web, forte il desiderio di sincronizzare i respiri e il passo percorrendo sentieri, di scambiare a viva voce e con gli occhi negli occhi pensieri, parole e risate.

Giap è tuttora la nostra «casa madre», una piazza ricca di scambi e possibilità d’incontro, fondamentali per noi che siamo convinti che lo sguardo sulla montagna e lo sguardo che ci restituisce la montagna possano essere “nuove armi” con cui affrontare il vivere quotidiano solamente se si forza costantemente il campo visivo a includere altro e oltre la montagna.  D’altronde, cosa sa di montagna chi sa solo di montagna?

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14 Lug2017

Diverso il suo racconto: un récit collettivo della prima festa di Alpinismo Molotov

14 Luglio 2017. Written by Redazione_am. Posted in Diverso il suo rilievo, In cammino, Récit

La festa di Alpinismo Molotov ha esondato.

Ci aspettavamo centoventi, massimo centocinquanta persone a cena venerdì sera: sono state oltre duecento. E spalti gremiti per le presentazioni e i concerti. Meno male che il Vis Rabbia ha gestito tutto senza problemi. Grandissimi.

Un mese prima dell’unicorno dei monti Sibillini, il centauro inverso del Musinè. Presagi della prossima festa di Alpinismo Molotov?

Ci aspettavamo di avere venti, trenta persone nelle escursioni. Per il Pertus sono partite più di novanta persone, arrivate in cima poche di meno. Continuavano a spuntare dalle auto e a imboccare il sentiero, così per più di mezzora. Prevedevamo di coordinarci mantenendoci in contatto visivo-vocale, invece ci siamo dispersi su tutto il versante in ogni modo possibile e immaginabile. Spiace dirlo, ma non fosse stato per un noto social media di messaggistica istantanea di gruppo staremmo ancora a cercarci nei boschi.

Ci aspettavamo che Mago Mariano sul Musinè ci parlasse di magia, suggestioni, cose che non esistono. Invece lui ha esordito dicendo che le cose che vengono credute ma non sono reali producono effetti reali. La sera prima un finto allarme in piazza a Torino aveva provocato morti e feriti reali. Magia nera, vera.

Ci aspettavamo continuamente un temporale da un momento all’altro, invece gli unici due che sono arrivati non hanno bagnato nessuno: il primo al rientro dal Pertus quando tutti erano già in auto, il secondo al Vis Rabbia ormai svuotato, striscione smontato, quasi tutti già partiti.

Ci aspettavamo che tutta l’organizzazione avrebbe traballato un po’, era la prima volta, nessuno ce ne avrebbe voluto. Invece, a parte la diaspora del Pertus, tutto è filato liscio, quasi perfetto.

Non ci aspettavamo, forse, di sentire l’interesse e l’affetto di così tanta gente che arrivava un po’ dappertutto. Salendo al Musiné si mescolavano i dialetti e le cadenze, Sicilia e Nordest senza soluzione di continuità. Neeeh?

Non ci aspettavamo che mancassero le parole per raccontare i tre giorni. Perché sono successe tante cose, tutto è andato molto meglio delle migliori previsioni, ma probabilmente le cose più importanti sono successe dentro di noi, più emozione che ragione, e siamo ammutoliti per un po’. Così invece di scrivere subito abbiamo aspettato il tempo di ascoltarci dentro e lasciar decantare. Adesso ci proviamo.

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08 Giu2017

Una piccola opera utile. Appunti sul Gran Pertus

8 Giugno 2017. Written by Redazione_am. Posted in Diverso il suo rilievo, Narrazioni

di Roberto Gastaldo

 

Sabato 3 giugno, all’interno di Diverso il suo rilievo, abbiamo effettuato un’escursione ai Quattro Denti di Chiomonte (che, come qualcuno ha notato durante la salita, non sono esattamente quattro, il nome è dovuto al fatto che in piemontese “quatr” si usa per “un po’ di”). Siamo stati piacevolmente stupiti dal numero dei partecipanti, siamo partiti in 94 per un’escursione di oltre 1000 metri di dislivello, alcuni hanno dovuto fermarsi lungo il percorso, ma 84 persone sono arrivate fino in cima, e questa, assieme ai commenti sentiti durante la discesa, è stata una grande soddisfazione. Il numero ha portato però ad una certa dispersione, in conseguenza della quale quando la coda del gruppo ha raggiunto il Gran Pertus la testa aveva già proseguito verso la cima, e così alcuni non hanno potuto ascoltare la storia di quell’opera. Per loro, per chi si era fermato prima e per chi proprio non era partito pubblichiamo qui gli appunti che sono stati letti.

Il nome ufficiale è “Trou de Touilles”, ma tutti lo conoscono come “Il Gran Pertus”, il grande buco. Fu scavato nel XVI secolo su richiesta degli abitanti di Cels, frazione di Exilles, e di quelli delle Ramats, frazione di Chiomonte, per portare le acque del rio Touilles sul versante exillese e chiomontino. Si dà per certo che esistesse già un acquedotto sospeso in legno che aggirava i Quattro Denti, ma era di scarsa portata e richiedeva molte spese di manutenzione, inoltre era utilizzabile nei soli mesi estivi. In anni precedenti si era già tentato di realizzare il traforo, ma l’impresa era stata abbandonata dopo pochi metri di scavo per i problemi che presentava. Fu Colombano Romeàn, un minatore nato a Ramats e che aveva lavorato tutta la vita in Francia, nel dipartimento del Gard, che tornando al paese natale ormai cinquantenne decise di riprenderla e concluderla. Ancora oggi l’opera idraulica viene indicata sulla cartografia con il toponimo di “Traforo Romean”.

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06 Giu2017

#DiversoRilievo: una festa col botto

6 Giugno 2017. Written by Redazione_am. Posted in Diverso il suo rilievo

Sono passate quarantott’ore dal termine della prima festa di Alpinismo Molotov, Diverso il suo rilievo. Siamo frastornati, un misto di gioia e malinconia, per una partecipazione che ha superato ogni nostra più rosea previsione, per il calore delle relazioni, perché abbiamo percepito negli abbracci, nel sudore e nella fatica condivisa, la libera espressione delle sensibilità dei corpi e dei desideri, del loro tempo. E allora la gioia, quella che lavora nel profondo. E allo stesso tempo, tornati alle nostre case dopo giorni talmente belli e intensamente comunitari, la malinconia.

Abbiamo l’urgenza di ringraziare chi ci ha sostenuto dall’inizio, chi ha partecipato alla festa – singoli e singole, lo sciame apeino, il Caz –, chi ha accettato il nostro invito a discutere con noi, chi ha suonato e cantato nelle due serate, chi ha proposto le escursioni e le ha riempite di storie. Grazie a tutte e tutti. Grazie a Wu Ming.

Infine, un ringraziamento particolare a chi ci ha ospitato, alle compagne e ai compagni del VisRabbia, senza di loro questa festa non sarebbe stata.

Provare a narrare la festa con un coro di voci ci pare ora il passo necessario. Invitiamo pertanto chi ha partecipato alla tre giorni a raccontarci – con un aneddoto o un episodio, con un’immagine, con la propria testimonianza del prima, del durante o del dopo – il suo diverso rilievo in festa.

L’e-mail a cui inviare il vostro contributo è info@alpinismomolotov.org

Le intense giornate della festa hanno reso chiaro ciò a cui alludeva il titolo, Diverso il suo rilievo: non il “diverso rilievo” di Alpinismo Molotov, ma un diverso rilievo diffuso e condiviso (con Ape, Caz, singole e singoli) che durante la festa ha preso corpo.  Il sentiero su cui proseguire è tutto da tracciare, ma lo faremo a partire da questa consapevolezza, intersecando il nostro cammino – di comunità/collettivo/mailing-list aperta – con quello delle compagne e dei compagni di scarpinata.

Adesso, per non rischiare di perdere l’equilibrio, lanciamo lo sguardo in avanti, consci d’aver riportato a casa qualcosa di prezioso:

«Guardiamo alla montagna come parte del mondo che ci circonda: l’alpinismo è “molotov” nella misura in cui fa emergere nuove contraddizioni e nuovi strumenti, concettuali – narrativi – cognitivi, per affrontarle. Si va in montagna per tornare con “nuove armi” con cui affrontare il vivere quotidiano. Si va in montagna consapevoli che si procede sempre in bilico».

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